Urbanistica

Pnrr: metro, ciclabili, bus, treni e colonnine elettriche, 9 miliardi alla mobilità

La quota più consistente delle risorse va a metropolitane e tranvie (3,6 miliardi)

di Giorgio Santilli

Il Pnrr interviene (componente 2.2) sulla mobilità urbana con 9,18 miliardi (di cui 8,58 finanziati da fondi europei e 0,6 con il fondo complementare nazionale): l’obiettivo è ridurre le emissioni inquinanti e favorire le modalità di trasporto green. La quota più consistente delle risorse va a metropolitane e tranvie (3,6 miliardi) e al rinnovo delle flotte degli autobus e dei treni (4,24 miliardi), nel duplice intento di potenziare il trasporto pubblico locale (con uno spostamento del 10% dell’attuale mobilità privata su quella pubblica) e al tempo stesso di renderlo più sostenibile.

Saranno realizzati nelle aree metropolitane 240 chilometri di rete attrezzata per le infrastrutture del trasporto rapido di massa suddivise in metropolitane (11 km), tram (85 km), filovie (120 km), funivie (15 km).

Per potenziare la flotta degli autobus a basse emissioni è previsto l’acquisto di 3.360 bus entro il 2026. Un terzo delle risorse sono destinate alle principali città italiane.

Una novità l’acquisto di treni verdi per il trasporto ferroviario regionale. Saranno 53, per sostituire un equivalente numero di convogli tradizionali. Si tratta di mezzi a propulsione alternativa che consentiranno anche di ridurre l’età media del parco rotabile regionale. A questi vanno aggiunte cento carrozze di nuova concezione sviluppate con materiali riciclabili e rivestite con pannelli fotovoltaici.

Verrà anche finanziato l’ammodernamento del parco automezzi dei Vigili del fuoco, con l’introduzione di circa 3.600 veicoli elettrici e veicoli alimentati a gas per i servizi istituzionali e l’introduzione di 200 nuovi mezzi con alimentazione ibrida elettrico -endotermica negli aeroporti.

Prevista anche una riforma delle procedure per accelerare l’approvazione dei progetti e la realizzazione delle infrastrutture urbane.

Il capitolo della mobilità urbana pubblica non sembra però introdurre elementi di innovazione o segni di una politica organica per le città, quanto piuttosto accelerare acquisti già programmati nel segno di una sostanziale continuità.

Le altre due voci di questo capitolo sono le piste ciclabili (600 milioni) e le colonnine per la ricarica delle auto elettriche (740 milioni). Il ministero delle Infrastrutture e mobilità sostenibili motiva la scelta delle piste con una stima di crescita del numero dei ciclisti del 20% nel 2020, con una forte spinta del Covid. La mobilità ciclistica era già cresciuta del 40%, però, fra il 2013 e il 2018, facendo crescere anche l’indotto economico, che viene stimato a 7,6 miliardi l’anno. La misura prevede la realizzazione di 570 chilometri di piste ciclabili urbane e 1.250 turistiche. Il 50% al Sud.

Quanto alle colonnine, il piano afferma che «lo sviluppo di mobilità basata su veicoli elettrici rappresenta una rilevante opportunità di decarbonizzazione del settore, ma ad oggi è estremamente limitata e incide per lo 0,1 per cento sul totale dei veicoli. Per raggiungere gli obiettivi europei in materia di decarbonizzazione è previsto un parco circolante di circa 6 milioni di veicoli elettrici al 2030 per i quali si stima siano necessari 31.500 punti di ricarica rapida pubblici». La misura permette di accelerare questo investimento con la realizzazione di 7.500 punti di ricarica rapida in autostrada e 13.755 nei centri urbani, oltre a 100 stazioni di ricarica sperimentali con tecnologie per lo stoccaggio dell’energia.

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