Urbanistica

Pnrr: parte lo sprint su nomine, obiettivi e semplificazioni bis

Il premier annuncia la prima cabina di regia sul Pnrr. Due Dpcm per l'attuazione

di Giorgio Santilli

«Non abbiamo nessun ritardo ma non vogliamo neanche averne». Le parole conclusive della conferenza stampa di Mario Draghi - che hanno seguito l'annuncio della «prima cabina di regia sul Pnrr la prossima settimana» - rappresentano lo stato d'animo del presidente del Consiglio sul tema che lui stesso ha detto di considerare il più delicato di questa fase: il raggiungimento di tutti gli obiettivi attuativi del Pnrr previsti per la fine dell'anno dall'Unione europea. Da qui - ha ripetuto il premier - passa gran parte della reputazione internazionale dell'Italia in questo momento. Lo stato d'animo che prevale a Palazzo Chigi è un misto di determinazione ferrea a centrare tutti i 51 target e i milestones assegnati da Bruxelles e al tempo stesso di preoccupazione perché i segnali di potenziale ritardo che si stanno accumulando sotto traccia non facciano deragliare il treno.

Draghi ha più volte negato ieri, in realtà, che ci sia un ritardo, ma d'altra parte ha più volte ripetuto agli azionisti politici del suo governo che il percorso delle riforme è segnato e che ritardarlo significherebbe minare la credibilità del Paese. La preoccupazione, in realtà, è duplice: che le forze politiche rallentino il cammino, certo, ma anche che i meccanismi della macchina pubblica non rispondano a sollecitazioni forti come quelle inserite nel decreto semplificazioni. Lunedì scorso a L'Aquila Draghi è tornato su questo tema e ha confermato quanto già era emerso dalla relazione Garofoli-Franco nel Cdm di giovedì scorso: con tutta probabilità servirà un nuovo decreto legge per sbrogliare ulteriormente la foresta delle procedure che sovrintendono alla realizzazione dei progetti. Già sono state richieste ai ministeri - oltre a impegni categorici sul rispetto del cronoprogramma degli obiettivi - anche proposte di norme da inserire in questo Semplificazioni bis.

«La prima cabina di regia sul Pnrr» servirà a fare il punto su tutto questo. Si capirà se si sono fatti passi avanti sul raggiungimento dei 51 obiettivi attesi per fine anno (finora sono 13 quelli raggiunti) e si metterà a punto un programma pressante delle cose da fare, compreso il nuovo Dl, se sarà ritenuto necessario. Draghi dovrebbe anche firmare due decreti di nomina: quello dei componenti del tavolo permante con le forze economiche e sociali e quello dei 29 membri del comitato speciale del Consiglio superiore dei lavori pubblici, snodo fondamentale per l'accelerazione delle grandi opere. Con questi due organismi - e con la commissione Via speciale che però è già in ritardo - si dovrebbe avviare a conclusione anche il capitolo della governance del Pnrr.

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