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Pnrr, portale unico del reclutamento verso la revisione intanto si continua con le «vecchie» regole fino al 31 maggio

Un decreto del Ministro per la Pubblica Amministrazione riscriverà i dettagli operativi

di Arturo Bianco

Revisione delle regole per l'utilizzo del portale unico del reclutamento e, nelle more, conferma delle disposizioni già dettate dal Ministro per la Pubblica Amministrazione: possono essere così riassunte le indicazioni di maggiore rilievo dettate dall'articolo 12 del Dl 13/2023. Il provvedimento modifica l'articolo 35-ter del Dlgs 165/2001 e la sua radicale riformulazione a seguito della emanazione del Dl 36/2022.

La revisione si realizza prevedendo l'adozione di uno specifico decreto del Ministro per la Pubblica Amministrazione i cui contenuti sono così sintetizzati: definizione delle regole per il funzionamento del portale; disciplina delle modalità di registrazione da parte degli utenti, quindi da parte di coloro che intendono presentare domande di partecipazione a concorsi e/o a procedure di mobilità volontaria e/o di selezione di esperti, e di presentazione delle domande, ivi incluse le informazioni che devono essere fornite; regolamentazione delle modalità di accesso e di utilizzazione da parte delle Pa, che devono inserire le proprie scelte di indizione di concorso e di procedure di mobilità volontaria; indicazione delle modalità operative per la pubblicazione dei bandi di concorso, degli avvisi per la mobilità volontaria e delle selezioni per le assunzioni di esperti; fissazione delle regole per la effettuazione delle comunicazioni ai candidati, nonché per la pubblicazione delle graduatorie; durata del vincolo alla conservazione dei dati; misure di sicurezza per la protezione dei dati personali; disposizioni tecniche per il funzionamento e l'adeguamento del portale. Nella adozione del decreto si dovrà inoltre tenere conto delle specificità delle singole amministrazioni, anche con riferimento alle regole che presiedono alle procedure concorsuali.

Il provvedimento dovrà essere adottato avendo acquisito il parere del Garante per la protezione dei dati personali e previa intesa in Conferenza Unificata tra Stato, regioni e autonomie locali. Viene espressamente stabilito che le singole amministrazioni sono chiamate a verificare la veridicità delle informazioni fornite dai singoli candidati tramite autocertificazione, fermo restando che la fornitura di dati non veritieri, oltre al rilievo penale, determina la esclusione dalla procedura concorsuale

La disposizione stabilisce espressamente che, nelle more, occorre continuare ad applicare, per le amministrazioni statali, i protocolli sottoscritti tra il ministro della Pubblica Amministrazione e i singoli enti e, per le regioni e gli enti locali, il Decreto dello stesso Ministro del 15 settembre 2022. Sulla base di questo provvedimento le amministrazioni locali e regionali possono continuare a utilizzare i propri portali fino al prossimo 31 maggio, diventando così obbligatorio per questi enti utilizzare il portale unico InPa della Funzione Pubblica a partire dal prossimo 1° giugno. Ricordiamo che la pubblicazione del bando sul portale rende non obbligatoria la pubblicità tramite la Gazzetta Ufficiale, adempimento che fino a quella data è invece opportuno rispettare.

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