Personale

Polizia locale, l'obbligo di iscrizione al fondo Perseo si fa spazio anche in tribunale

Una sentenza in linea con l'orientamento interpretativo fornito da Anci e avallato dall'Aran

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di Salvatore Cicala e Consuelo Ziggiotto

La delicata e complicata questione del diritto di decidere a quale fondo di previdenza complementare far confluire i versamenti delle quote dei proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie, determinate secondo quanto stabilito dall'articolo 208 del codice della strada, si arricchisce di nuovi elementi.

In questi giorni è stata diffusa sul sito dell'Aran la pronuncia del giudice del lavoro di Bologna, sentenza n. 168/2020, con la quale si afferma che con la sottoscrizione del contratto del comparto delle funzioni locali del 21 maggio 2018 sorge un obbligo dell'ente di sospendere i versamenti delle somme in questione per destinarli al fondo Perseo Sirio.
La sentenza è interessante perché si pone in controtendenza rispetto a quanto affermato di recente in altre sedi giudiziarie (Arezzo, sentenza n. 95/2020 e Ivrea, sentenza n. 112/2020), confermando, dall'altro canto, l'orientamento interpretativo fornito dall'Anci e avallato, in più occasioni, dall'Aran sulla corretta applicazione delle disposizioni contenute nell'articolo 56-quater del contratto del 21 maggio 2018.

La decisione
Il giudice del lavoro bolognese, dopo avere illustrato l'excursus storico della previdenza complementare del personale dipendente dell'ente ricorrente e richiamata la disciplina contenuta nel codice della strada in materia, si sofferma sulla corretta lettura dell'articolo 56-quater del contratto del 21 maggio 2018. Il problema interpretativo, oggetto di controversia, risiede nell'inciso utilizzato dalla disposizione contrattuale «è fatta salva la volontà del lavoratore di conservare comunque l'adesione eventualmente già intervenuta a diverse forme pensionistiche individuali».
Per il giudice, il contratto nazionale con l'inciso ha inteso far salva l'adesione – e non la contribuzione, come sostenuto da parte ricorrente - a forme di previdenza già individuate dal dipendente, alle quali quest'ultimo può continuare a effettuare i versamenti. L'articolo 56-quater nel nuovo contratto ha sancito l'obbligatorietà della destinazione di questi proventi al fondo di previdenza complementare Perseo Sirio.
La pronuncia dei giudici di merito è supportata da una nota dell'Anci dell'11 settembre 2018 (a firma congiunta con lo stesso Perseo Sirio) che ha evidenziato l'obbligatorietà per l'ente pubblico del conferimento delle quote al fondo Perseo Sirio, ma non per il dipendente che non ha nessun obbligo di aderire o contribuire al fondo.

La sentenza ricorda come la linea interpretativa di Anci è stata condivisa dall'Aran in diverse occasioni.

Dal 22 maggio 2018 (entrata in vigore del contratto relativo al triennio 2016/2018), si legge nella pronuncia, le quote stabilite secondo l'articolo 208 del Dlgs 285/1992 destinate a previdenza complementare devono essere obbligatoriamente conferite dal datore di lavoro pubblico al fondo Perseo Sirio.

Ciò non toglie che, a richiesta del lavoratore, possano essere mantenute le posizioni individuali già esistenti presso altre forme pensionistiche complementari e le relative risorse pregresse già confluite.

Pertanto, alla luce della ricostruzione effettuata, per il giudice del lavoro è legittimo l'operato dell'ente che, dopo aver dato informativa al personale interessato, abbia versato al fondo Perseo Sirio la contribuzione derivante dall'applicazione dell'articolo 208 del codice della strada per coloro che non avevano, prima del 22 maggio 2018, espresso la scelta della forma di previdenza privata.

Altrettanto legittimo è l'operato dell'ente che, per coloro che avevano già comunicato la scelta di una forma di previdenza complementare, abbia versato alle forme di previdenza complementare, cui gli interessati avevano già aderito la contribuzione maturata anteriormente all'entrata in vigore del contratto nazionale (cioè fino al 21 maggio 2018) e che con decorrenza dal 22 maggio 2018 abbia provveduto a versare la contribuzione esclusivamente al fondo Perseo Sirio.

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