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Ponte Stretto, Wwf: non autorizzare cantiere senza un progetto che dimostri la fattibilità

L’associazione scrive ai parlamentari della Camera dove è in discussione il Dl Infrastrutture. La replica di Ciucci: modalità in linea con le best practices internazionali; per eseguire i test in opera disponibili martinetti da 25 metri

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di M.Fr.

Articolo aggiornato alle ore 15:30 con la replica di SdM

Il Wwf Italia ha inviato una nota a tutti i deputati «per documentare come per il progetto esecutivo servano test essenziali e come non sia vero che l’Unione Europea abbia al momento garantito il finanziamento dell’opera». L’associazione ambientalista ribadisce la contrarietà alla proposta del Governo, inserita nel Decreto legge Infrastrutture, attualmente in fase di conversione in legge alla Camera, «di procedere all’approvazione del Ponte sullo Stretto per parti separate consentendo così subito l’apertura dei cantieri». Il Wwf ha inviato ai deputati anche «una copia di una relazione tecnica del professore Antonino Risitano con cui si documenta come nello stesso progetto esecutivo del Ponte sia esplicitamente espressa la raccomandazione di procedere preliminarmente con una serie ’test di fatica soprattutto sulla tenuta dei cavi e degli appoggi nella fase di progettazione esecutiva». Nella relazione, prosegue il Wwf, Risitano «documenta anche come al momento questi test siano impossibili per la mancanza di macchinari idonei dato il dimensionamento delle parti che devono essere testate». Secondo l’associazione, l’opinione di Risitano «non può essere ignorata visto che si vuole procedere ad approvare l’opera per parti separate cantierabili, poiché questa procedura deve necessariamente basarsi sulla certezza della fattibilità di tutte le parti: non ha alcun senso approvare stralci esecutivi di un ponte a cui non possono seguire stralci altrettanto esecutivi». Il Wwf chiede pertanto ai parlamentari «di agire con coerenza e dare concretezza a quanto indicato dal progetto che si vorrebbe realizzare e quindi di non autorizzare l’apertura di cantieri senza un progetto esecutivo che dimostri l’effettiva fattibilità dell’opera con i test strutturali che lo stesso progettista indica. In assenza di questa verifica preventiva di fattibilità, il rischio di cantieri aperti sine die è altissimo con conseguente peggioramento della vivibilità complessiva dei contesti territoriali interessati».

La nota Wwf cita inoltre l’amministratore delegato di Stretto di Messina Spa, Pietro Ciucci, il quale «ha recentemente dichiarato che l’Unione Europea è disponibile a co-finanziare la parte ferroviaria dell’opera». «Questa al momento - afferma il Wwf - non è infatti una certezza. La Commissaria ai trasporti dell’Unione Europa Adina Valean il 7 luglio ha dichiarato “Non conosciamo la decisione finale riguardo al Ponte sullo Stretto” e in una risposta ad un’interrogazione ha specificato che ’senza conoscere l’esito degli studi preparatori non è possibile formulare ipotesi su un potenziale contributo dell’Unione Europea alle attività di costruzione del Ponte previsto, e quindi sui potenziali impatti sul bilancio complessivo”, aggiungendo che “la Commissione non è ancora a conoscenza di una decisione definitiva per il ponte, pertanto le mappe del regolamento TEN-T riveduto mostrano attualmente il progetto allo stadio di studio/idea”».

Stretto di Messina ha replicato al Wwf con un comunicato in cui l’amministratore delegato dela società, Pietro Ciucci, afferma che «la Progettazione esecutiva del ponte sullo Stretto di Messina sviluppata per fasi costruttive è in linea con le best practice internazionali e, al contrario dei timori espressi dal Wwf, ha l’obiettivo di ottimizzare la costruzione dell’opera, contenendo tempi e costi. Il ponte è un insieme di opere: le opere anticipate, le opere di accompagnamento ambientale, i raccordi a terra, oltre 40 km di strade e ferrovie, funzionali, percorribili e utili fin da subito alla popolazione. Ponte, torri e blocchi di ancoraggio saranno ovviamente un unico progetto. La fattibilità tecnica del progetto non è mai stata messa in discussione, ed è comprovata da anni di ricerche e prove con il coinvolgimento di primari istituti scientifici e dei massimi esperti che hanno realizzato i maggiori ponti sospesi in tutto il mondo». Sulle modalità di verifica e sui test delle strutture in costruzione, la nota di SdM prosegue affermando che «per quanto riguarda il tema dei tempi e modalità delle prove di fretting fatigue, ovvero fatica da ’sfregamento’ cavi–selle, la nota del Wwf riprende il parere espresso unicamente dal Prof. Risitano, al quale la Stretto di Messina ha più volte dato risposta, precisando che le prove hanno una durata di alcuni mesi e si avvalgono di martinetti idraulici e strutture con dimensione massima di 20–25 metri ed è pertanto falso che non ci siano strumenti idonei per questi test». Sulla questione del finanziamento Ue Stretto di Messina ribatte al Wwf che «non è stata la Stretto di Messina, come afferma il Wwf, ad annunciare il finanziamento UE per la progettazione esecutiva della parte ferroviaria dell’opera, ma la Commissione Europea stessa il 17 luglio scorso. Peraltro, si ricorda che il 13 giugno 2024 il Consiglio Europeo ha confermato l’intesa raggiunta con gli Stati membri che prevede, tra l’altro, il collegamento stabile nello Stretto di Messina, nell’ambito del corridoio ‘Scandinavo-Mediterraneo’. Tutto ciò conferma che è possibile l’ulteriore finanziamento dell’Opera da parte dell’UE, che è ovviamente correlato alle fasi di progettazione ed esecuzione dell’Opera nel rispetto delle normative europee». La nota conclude ribadendo che le osservazioni in materia ambientale attese dal Mase saranno consegnate entro il 12 settembre.

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