Progettazione

Prevenzione incendi, arriva l'anagrafe dei professionisti: sospensione automatica per chi manca la formazione

D'accordo con gli ordini professionali è stata realizzata la piattaforma telematica per facilitare la gestione degli elenchi dei professionisti abilitati

di Mariagrazia Barletta

Il sito c'è e sono state impartite le dovute istruzioni alle segreterie di Ordini e Collegi che gestiscono gli elenchi dei professionisti antincendio. È stata messa a punto dalla Fondazione Cni, in seguito ad un protocollo d'intesa (siglato nel lontano 2018) tra il Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, le professioni aderenti alla Rtp e gli agrotecnici, su impulso del gruppo di lavoro «Sicurezza» coordinato dal consigliere nazionale degli Ingegneri, Gaetano Fede, l'Anagrafe nazionale dei professionisti antincendio (Anpa). A ordini e collegi, tramite una circolare, il Cni aveva comunicato che l'attivazione sarebbe avvenuta il 22 luglio, ma al momento l'Anagrafe non sembra ancora funzionante per professionisti ed utenti esterni. L'Anpa è destinata a sostituire l'applicativo informatico che finora ha permesso di ricercare i professionisti abilitati in materia di prevenzione incendi. La porta d'ingresso alla nuova piattaforma dovrebbe essere sempre il sito dei Vigili del Fuoco, ma vi si potrà accedere anche direttamente all'indirizzo anagrafeantincendio.it.

Il nuovo sistema nasce per facilitare la gestione degli elenchi e ingloba un sistema automatico che avverte, in tempo reale, le segreterie di Ordine e Collegi della presenza di professionisti che, non avendo completato il ciclo di aggiornamento, vanno sospesi dagli elenchi degli esperti in materia antincendio. Resa operativa la nuova anagrafe, sarebbero circa 10mila gli alert da controllare per altrettanti professionisti che dunque, se l'irregolarità sarà confermata, saranno sospesi dall'elenco dei professionisti antincendio. Ad oggi, consultando il vecchio applicativo dei Vigili del Fuoco, i professionisti antincendio risultano 48.001 (28.064 ingegneri, 8.521 architetti, 5.097 periti industriali, 4.653 geometri, 779 agrotecnici, 365 chimici, 279 agronomi forestali e 243 periti agrari), ma non tutti quelli che compaiono in quell'elenco sarebbero in regola con l'aggiornamento obbligatorio.

A dare la misura del numero delle sospensioni in arrivo è Massimiliano Pittau, direttore generale della Fondazione Cni, intervenuto al webinar dello scorso 15 luglio, aperto dal capo del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, Guido Parisi e da Armando Zambrano, coordinatore della Rete delle professioni tecniche (Rtp) e finalizzato a illustrare le nuove funzioni della piattaforma alle segreterie interessate di ordini e collegi. L'ingegnere ha sottolineato che «nel momento in cui la piattaforma sarà online, circa tre quarti dei professionisti risulteranno in regola, mentre ci saranno circa 10mila posizioni da verificare», ossia «10mila professionisti che non risulta abbiano completato l'aggiornamento nel periodo intercorso».

Il sistema automatico di gestione dei quinquenni di formazione - è stato spiegato durante il webinar – riconosce subito quei professionisti che, allo scadere del loro quinquennio di riferimento, non hanno maturato le 40 ore di aggiornamento. Nel giorno stesso in cui scade il quinquennio, il sistema automaticamente cambia la posizione di quel professionista da "regolare" a "da verificare" e manda all'ordine o collegio di appartenenza un avviso. Le segreterie, compiute le opportune verifiche, sospendono il professionista fino al raggiungimento del traguardo delle 40 ore di aggiornamento antincendio.

La gestione delle scadenze è complessa giacché il termine dei quinquenni di riferimento per l'aggiornamento può variare da un professionista all'altro. Questo perché la normativa prevede che il professionista sospeso dagli elenchi per non aver ottemperato agli obblighi formativi quinquennali, possa essere riammesso non appena avrà raggiunto il traguardo delle 40 ore di aggiornamento da assolvere seguendo corsi e seminari. Dal momento in cui il nominativo del professionista viene reinserito nell'elenco dei tecnici abilitati per l'antincendio scatta il successivo quinquennio di riferimento entro cui maturare ulteriori 40 ore di aggiornamento, pena un'altra sospensione. Se gli Ordini e i Collegi sono solerti nel verificare le posizioni e nel eventualmente sospendere i professionisti, allora ecco che si riduce il rischio di avere negli elenchi tecnici che non possono firmare quelle pratiche antincendio per le quali si richiede l'iscrizione negli elenchi degli esperti abilitati in materia antincendio. In questo il sistema automatico messo a punto dovrebbe essere d'aiuto.

Inoltre, quando il sistema andrà pienamente a regime, ogni professionista – è stato spiegato sempre durante il webinar - potrà verificare la propria posizione controllando quando scade il proprio quinquennio di riferimento e controllare quante ore di partecipazione a corsi e seminari gli sono state validate. Affinché, ciò avvenga, è necessario che gli ordini e collegi trasmettano i codici fiscali dei loro iscritti. Da quanto è emerso durante il webinar, questo passaggio è già avvenuto per gli ingegneri e per gli architetti. Gli utenti esterni potranno continuare a utilizzare il sistema per verificare che un professionista sia abilitato per l'antincendio, visionando nome, cognome, codice associato a quel professionista e Ordine o Collegio di appartenenza. Sempre attraverso la piattaforma, le segreterie di Ordini e Collegi potranno, tra l'altro, gestire gli eventi formativi e le relative presenze e visualizzare la situazione dei crediti accumulati da ciascun professionista nei diversi quinquenni finora trascorsi (l'obbligo di aggiornamento è nato con il Dm Interno del 5 agosto 2011). Infine, l'anagrafe sarà accessibile agli organi dei Vigili del Fuoco per i controlli del caso.

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