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Prevenzione incendi, ecco come proteggere le abitazioni nelle «aree di interfaccia»

La mini guida Vigili del fuoco-Anci. Il cambiamento climatico aumenta i rischi per chi abita in zone rurali o di cintura, a causa degli incendi che possono nascere nelle aree verdi confinanti

di Mariagrazia Barletta

Come proteggere le abitazioni dagli incendi che possono nascere nelle aree di interfaccia urbano-rurali, ossia in quelle zone dove termina il centro abitato e inizia il verde dei boschi, dei prati o delle campagne. Il dipartimento dei Vigili del Fuoco, con la collaborazione dell'Anci, ha messo a punto una guida per aiutare i non addetti ai lavori a valutare la sicurezza della propria abitazione rispetto agli incendi che possono nascere a partire dalla vegetazione. «L'iniziativa – si legge nella mini-guida - scaturisce dall'aumento esponenziale negli ultimi anni degli "incendi d'interfaccia" che coinvolgono, danneggiandole, abitazioni ed infrastrutture a diretto contatto con aree naturali, nonostante l'impegno profuso da chi si occupa di soccorso». «La situazione – viene ancora sottolineato nel documento - sarà ancor più esacerbata per gli effetti che potrebbero essere generati dai cambiamenti climatici sugli incendi, sul suolo, e sui processi socio-economici che ne deriverebbero, così da favorire il fenomeno della marginalizzazione di vaste aree per il progressivo abbandono delle attività agro-silvo-pastorali». Si tratta, dunque, di un quaderno di buone pratiche che nasce – con intenti di prevenzione e di sensibilizzazione - dall'emergenza incendi affrontata lo scorso anno e dalla consapevolezza di dover lavorare su più fronti, anche con l'aiuto dei Comuni, per ridurre il rischio di incendi nelle zone di interfaccia che costituiscono una seria minaccia per persone e beni.

Il quaderno illustra come valutare le caratteristiche delle specie vegetali che sono intorno alla propria abitazione, in funzione della loro risposta al fuoco e della distanza dall'edificato, e come considerare altri fattori che possono facilitare la propagazione e costituire una minaccia per l'incolumità delle persone e per la preservazione dei beni. Come si propaga un incendio, come valutare se lo spazio libero tra le piante può facilitare o meno la propagazione delle fiamme: dopo aver fornito le nozioni base, il documento entra nel vivo per illustrare quali sono i criteri da seguire per valutare il livello di esposizione al rischio di un'abitazione. Il primo passo è analizzare la distribuzione della vegetazione intorno alla casa, che, eventualmente, va ridotta in modo graduale e progressivo oppure vanno modificate le specie, preferendo quelle meno combustibili, ricordando che l'area delimitata da un raggio di 30 metri intorno all'abitazione è la principale responsabile della propagazione e dell'intensità potenziale dell'incendio. Ad esempio, è meglio preferire siepi che non accumulano all'interno materiale legnoso morto e che non abbiano un alto contenuto di oli e resine.

È altrettanto importante curare i giardini durante i periodi di siccità e proteggere i camini e gli elementi costruttivi che possono essere soggetti a innesco a partire dalle faville. Attenzione anche ai depositi di materiali combustibili, alla presenza di elementi costruttivi combustibili e alla possibilità che i mezzi di soccorso possano operare in modo agevole. Fondamentale anche sapere come va comunicato l'allarme in caso di incendio e cosa fare subito dopo per proteggere se stessi, gli altri e la propria abitazione. Alla fine del documento, una scheda di autovalutazione aiuta a capire qual è il livello di protezione dell'abitazione e se sono presenti ostacoli che possano rendere difficile le operazioni dei soccorritori. «Ogni anno – viene ricordato nella guida -, in determinati periodi, le Regioni dichiarano lo stato di grave pericolosità per gli incendi boschivi, emanando specifiche norme di salvaguardia e protezione ed attivando e/o rinforzando la propria organizzazione di contrasto agli incendi». Già prima che ciò avvenga sarebbe opportuno – scrivono i Vigili del Fuoco – aver già effettuato la valutazione del rischio per le proprie abitazioni ed attuato le misure di mitigazione più idonee per contenere o eliminare i possibili danni da incendio di vegetazione.

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