Progettazione

Prevenzione incendi, per i depositi di gas «comburenti» in arrivo la nuova regola tecnica

Presentato nel comitato tecnico centrale il testo che disciplina progettazione, costruzione e gestione

di Mariagrazia Barletta

È in arrivo una nuova regola tecnica di prevenzione incendi interamente dedicata alla progettazione, alla costruzione e all'esercizio di depositi ed impianti di gas comburenti, come l'ossigeno o il protossido d'azoto utilizzati in ambito ospedaliero. La norma, che troverà applicazione principalmente nel campo ospedaliero e in quello industriale, va ad aggiornare e ad ampliare la circolare del 1964 (circolare ministeriale 99 del 15 ottobre 1964) applicabile ai depositi di ossigeno liquido. Con la nuova regola tecnica si andranno a normare i depositi di qualsiasi gas comburente che contemplino vari sistemi di accumulo, quali: serbatoi fissi, recipienti mobili criogenici o contenenti gas compresso.
La norma è stata presentata nell'ultima riunione del 2021 del Comitato centrale tecnico scientifico per la prevenzione incendi (Ccts) dei Vigili del Fuoco. I componenti del Ccts, tra cui vi sono rappresentanti delle professioni tecniche, potranno avanzare proposte emendative, per cui il testo potrà subire modifiche prima di essere licenziato definitivamente dal Comitato e intraprendere la strada che conduce prima a Bruxelles (la regola tecnica va infatti notificata alla Commissione Ue) e poi alla pubblicazione in Gazzetta ufficiale.

La norma fissa i requisiti per i serbatoi fissi con liquido criogenico o con gas compresso e per i depositi di recipienti mobili. Vengono definite le caratteristiche dei depositi e delle recinzioni. Inoltre, non mancano disposizioni specifiche per gli impianti di distribuzione dei gas all'interno degli edifici. Riguardo ai serbatoi fissi, particolare attenzione è richiesta per la progettazione dei basamenti, che deve tener conto anche della sismicità della zona e delle relative condizioni climatiche. Speciali misure riguardano la protezione dalle sovrappressioni. Quanto alle distanze di sicurezza interne ed esterne, queste vengono distinte a seconda dei diversi sistemi di accumulo impiegati. Viene inoltre sempre prescritta la realizzazione di una parete di protezione, di calcestruzzo armato dello spessore di 15 centimetri o di altro materiale di equivalente resistenza meccanica, tra gli elementi pericolosi e le zone, nel raggio di 10 metri, dove sono presenti persone estranee all'impianto. Le misure di esercizio prevedono la nomina di un gestore del deposito.

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