Personale

Previdenza complementare, arriva la proroga per i Tfs

Via libera alle iscrizioni dei dipendenti pubblici al Fondo Perseo Sirio anche per il prossimo quinquennio

di Consuelo Ziggiotto

Via libera alle iscrizioni dei dipendenti pubblici in regime di Tfs al Fondo di previdenza complementare Perseo Sirio anche per il prossimo quinquennio.

A sancirlo è l'ipotesi di contratto sottoscritta il 14 gennaio tra Aran e confederazioni sindacali che ha disposto la proroga del termine per l'opzione al Tfr fino al 31 dicembre 2025, fissata nel precedente accordo al 31 dicembre 2020.

Il termine è quello previsto dall'articolo 2, comma 3, dell'accordo quadro 29 luglio 1999 in materia di trattamento di fine rapporto e di previdenza complementare per i dipendenti pubblici.

Si tratta della facoltà di chiedere la trasformazione del Tfs in TFfr, introdotta dall'articolo 59, comma 56, legge 449/1997 al fine di favorire il processo di attuazione delle disposizioni in materia di previdenza complementare per i dipendenti pubblici.

L'esercizio di opzione è stato disciplinato dall'articolo 1 del Dpcm 20 dicembre 1999 e si esercita mediante la sottoscrizione del modulo di adesione al fondo pensione ed è, pertanto strettamente connessa e non separabile all'adesione stessa.

Iscriversi al Fondo Perseo Sirio, per un dipendente in regime di Tfs, significa scegliere di esercitare il diritto di opzione al Tfr, mutare il proprio regime e vederlo trasformato in Tfr.

La proroga, di un quinquennio, è finalizzata a consentire a chi si trova in regime di Tfs di poter continuare a esercitare l'opzione al Tfr e iscriversi ai fondi di previdenza complementare negoziali.

L'ulteriore differimento, dichiarano le confederazioni sindacali, nasce dalla consapevolezza che sul tema della previdenza complementare esiste ancora una scarsa conoscenza previdenziale che ha rallentato le scelte dei lavoratori e che richiede di essere accompagnata da una campagna informativa che veda coinvolti tutti i dipendenti, non soltanto quelli provenienti dal regime Tfs.

A ben vedere già il contratto del 21 maggio 2018 ha contribuito a sostenere la diffusione della cultura previdenziale imponendo di fatto ai datori di lavoro l'obbligo di fornire adeguate informazioni al proprio personale, anche mediante iniziative formative, in merito al Fondo di previdenza complementare (articolo 73, Ccnl 21 maggio 2018).

Il tutto in una cornice che comprende anche la previsione contenuta nella legge di bilancio 2018, non ancora regolamentata dalle parti istitutive del fondo, riferita a una nuova e diversa modalità di espressione della volontà di adesione agli stessi anche mediante forme di silenzio assenso per i dipendenti Tfr assunti dal 1° gennaio 2019.

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