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Pubblicato in Gazzetta il Milleproroghe, ecco le novità per gli enti locali

L'interpretazione dell'Anci che ha diffuso una prima sintesi delle norme di interesse dei Comuni

di Elena Brunetto e Patrizia Ruffini

Non solo legge di bilancio. A completare il quadro delle norme di interesse degli enti locali, in vista delle chiusure del 2022 e del nuovo esercizio finanziario 2023 arriva, come di consueto, il Milleproroghe di fine anno (del quale Anci ha diffuso una prima sintesi delle norme di interesse dei Comuni).

Tra le novità più rilevanti, in materia di lavori pubblici, il rinvio di due mesi, fino al 31 maggio 2023, del termine massimo per l'aggiudicazione degli interventi di messa in sicurezza, ristrutturazione, riqualificazione o costruzione di asili nido e scuole infanzia di cui al comma 59 della legge 160/2019, rientranti nel Pnrr. A tale norma si affianca il differimento, al 31 dicembre 2023, dei termini previsti per la messa a norma antincendio degli edifici educativi e scolastici, anche al fine di permettere agli enti locali di utilizzare per tale adeguamento le risorse della messa in sicurezza.

Sempre in materia di istruzione, anche per l'anno scolastico 2023/2024, il decreto consente ai Comuni, qualora si verifichi l'impossibilità di reperire personale docente, l'affidamento di incarichi temporanei, per le sostituzioni nelle scuole dell'infanzia comunali, attingendo alle graduatorie degli educatori dei servizi educativi, in possesso di titolo idoneo a operare in tali servizi.

In tema di personale è esteso, al 31 dicembre 2023, il termine per la maturazione del requisito temporale di 36 mesi di servizio per la stabilizzazione degli assistenti sociali impiegati nei servizi sociali comunali.

É inoltre prevista la proroga al 31 dicembre 2023 della scadenza per la regolarizzazione delle posizioni contributive di cui all'articolo 3, comma 10-bis, della legge 335/1995, così come modificato dal decreto legge 4/2019, relative alle gestioni Inps cui sono iscritti i lavoratori dipendenti delle amministrazioni pubbliche.

Fra le novità anche il rinvio al 30 giugno 2023 del termine per la presentazione della dichiarazione Imu relativa all'anno d'imposta 2021, da parte degli enti, sia pubblici che privati, non commerciali.

Manca all'appello, invece, l'estensione al 2025, terza annualità del bilancio di previsione 2023/2025, della possibilità di libero utilizzo delle economie derivanti dalla rinegoziazione dei mutui. Con la Legge 15/2022 di conversione del Dl 228/2021 (Milleproroghe 2022) tale facoltà era stata estesa solo fino al 2024.