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Qatar, lite tra Leonardo-Psc e Webuild-Cimolai per gli extra costi di uno degli stadi dei mondiali

Psc accusa inotre Leonardo di «malgestione del contratto» e ha aperto un contenzioso al Tribunale di Roma

di G. D.

Tra alcune grandi imprese italiane impegnate in Qatar per la costruzione di uno degli otto stadi per i mondiali di calcio 2022 è scoppiata una lite da circa 300 milioni di euro. Da una parte c’è Leonardo, ex Finmeccanica, insieme a Psc (famiglia Pesce), dall’altra Salini Impregilo (ora Webuild) con Cimolai. I lavori dello stadio Al Bayt sono in ritardo, i costi sono aumentati.

Il prime contractor, la joint venture Gsic tra il gruppo locale Galfar Misnad, Salini (40%) e Cimolai, nel 2016 ha affidato in subappalto la fornitura delle componenti elettroniche e meccaniche alla jv Leonardo-Psc. Questa ha lamentato extra costi, tra cui 32 varianti, che il prime contractor non ha riconosciuto.

Così il 25 ottobre 2019 la jv Leonardo-Psc ha avviato un giudizio arbitrale in Qatar chiedendo 258 milioni di danni. Gsic ha replicato chiedendo il risarcimento di 176 milioni. L’arbitrato è nelle fasi iniziali. Poi è esplosa una lite anche tra Leonardo e Psc. Quest’ultima accusa Leonardo di «malgestione del contratto» e ha aperto un contenzioso al Tribunale di Roma, culminato in febbraio nella richiesta a Leonardo di 361 milioni. Psc ha due soci di minoranza pubblici, Fincantieri (10%) e Simest (9,64%), e nell’advisory board c’è Mauro Moretti, ex a.d. di Fs e Leonardo.(G.D.)

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