Urbanistica

Quattro check list della Fondazione commercialisti in arrivo per i visti sui bonus casa

A breve verrà pubblicato il documento sulle facciate. Seguiranno quelli su ecobonus, sismabonus e 50%

di Giuseppe Latour

Quattro check list in arrivo. Una, quella sul bonus facciate, tra pochi giorni, forse già per la fine di questa settimana. La Fondazione nazionale dei commercialisti sta per sbloccare i documenti che, dopo il varo del decreto antifrodi (Dl 157/2021), tutto il mercato attende, per risolvere i molti dubbi degli operatori legati al visto di conformità per la cessione di detrazioni diverse dal superbonus.

Così, arriveranno indicazioni operative sulle verifiche da fare, che saranno molto più semplici e rapide rispetto al superbonus ma non sul tema dei compensi per i professionisti, che pure era stato toccato dai documenti in materia di 110 per cento.

A spiegare cosa succederà nei prossimi giorni è Pasquale Saggese, responsabile area fiscalità della Fondazione nazionale commercialisti. Già all’indomani della pubblicazione del decreto 157/2021, infatti, è iniziato un lavoro di definizione di questi documenti che, di fatto, spiegano nel dettaglio quali controlli effettuare prima di apporre il visto di conformità, al momento della cessione del credito e dello sconto in fattura.

Nel corso delle settimane la pressione del mercato è aumentata, soprattutto per il bonus facciate: a partire dal 2022, infatti, la sua aliquota passerà dal 90 a un meno vantaggioso 60 per cento. Così, molti stanno cercando di chiudere i pagamenti entro fine anno per accedere alla percentuale più favorevole. E, a valle del pagamento, vanno messe a posto anche le pratiche per l’apposizione del visto.

Quindi, il documento sul bonus facciate arriverà in tempi stretti, forse già per la fine di questa settimana. «Gli altri seguiranno - spiega Saggese -: sicuramente ci saranno check list su ecobonus, sismabonus e bonus ristrutturazioni al 50%». Nel giro di un paio di settimane il quadro dovrebbe essere completato, a supporto del mercato.

Anche se va ricordato che questi documenti non libereranno il professionista dalle sue responsabilità: «Si tratterà di linee guida, ma poi la responsabilità del visto sarà sempre del professionista», dice ancora Saggese.

Lo schema seguito da questi documenti sarà simile a quello già adottato per il superbonus. Molte verifiche, in sostanza, replicheranno quelle sul 110%, anche se ci sarà una complessiva semplificazione degli adempimenti, dal momento che la struttura dei visti per i bonus diversi dal 110% è più snella. Mancherà la parte sui compensi, un tema sul quale nella check list in materia di superbonus erano state date indicazioni: in questo caso, invece, si lascerà tutto alla libera contrattazione tra le parti. Anche se il tema dei compensi è uno di quelli sui quali sarebbero necessari dei chiarimenti ufficiali.

Proprio per avere il quadro completo sulla materia dei visti di conformità, infatti, i commercialisti hanno da poco inviato alcuni quesiti all’agenzia delle Entrate, che danno il quadro di quali sono le questioni che, in questa fase, preoccupano di più i professionisti.

Sul fronte dei compensi, resta da capire se le spese relative ai professionisti siano detraibili. Una possibilità che, da quanto emerso finora, sembra esclusa: potrebbe servire, allora, un intervento della legge di Bilancio per allineare gli altri bonus al 110%, almeno su questo fronte.

Ancora, c’è il tema del momento nel quale è possibile apporre il visto di conformità. Per molti non è chiaro, infatti, se sia possibile sulla base del semplice sostenimento della spesa o se sia necessario attendere un Sal o la fine lavori. Sul punto, una delle ultime faq delle Entrate sembrava dare indicazioni nella prima direzione. Sarebbe, però, utile un chiarimento più esplicito per dire che, in attesa della fine dei lavori, è comunque possibile rilasciare il visto.

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