Amministratori

Quote rosa, va dimostrato che non ci sono persone di genere femminile disposte ad assumere la carica di assessore

Illegittimo il decreto con il quale il sindaco ha conferito l'incarico a tre uomini e una sola donna

di Ulderico Izzo

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Campania, sede di Salerno, con la sentenza n. 66/2023, ha espresso il principio di diritto secondo cui è illegittimo il decreto con il quale il sindaco ha nominato la giunta comunale conferendo l'incarico di assessore a tre uomini e una sola donna, nel caso in cui il capo dell'Amministrazione comunale non abbia dato atto, con prove documentali, di quale attività istruttoria abbia posto concretamente in essere al fine di acquisire la disponibilità allo svolgimento delle funzioni assessorili da parte di persone appartenenti al genere femminile.

Il fatto
Alcuni consiglieri di minoranza, di un Comune del salernitano, hanno impugnato, dinanzi alla giustizia amministrativa, gli atti di composizione della giunta comunale, evidenziando il mancato rispetto delle cosiddette quote rosa ovvero la violazione dell'articolo 1, comma 137, della legge 56/2014. In particolare, è stato precisato che la natura fiduciaria della carica assessorile non può giustificare la limitazione di un eventuale interpello alle sole persone appartenenti allo stesso partito o alla stessa coalizione di quella che ha espresso il sindaco, soprattutto in realtà locali non particolarmente estese.

La decisione
La sede salernitana del Tar Campania ha accolto il ricorso, ribadendo che il principio della parità di genere, nella composizione dell'organo esecutivo comunale, può essere derogato nel caso in cui sussista un'effettiva impossibilità di assicurare, nella composizione della Giunta comunale, la presenza dei due generi nella misura stabilita dalla legge. L'impossibilità, inoltre, deve essere adeguatamente provata con la necessità di un'accurata e approfondita istruttoria oltre a un'adeguata e puntuale motivazione del provvedimento sindacale di nomina degli assessori che quella percentuale di rappresentanza non riesca a rispettare. Il giudice ha rilevato che nel caso di specie, non solo non è stata rispettata la quota di genere prevista dalla legge, ma non risulta svolta alcuna istruttoria volta a esplorare la possibilità, eventualmente previa disapplicazione dello Statuto comunale, di nominare un assessore appartenente al genere meno rappresentato.

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