Ragusa-Catania, dopo il ricorso (e il Dl Aiuti) arriva la diffida delle imprese all'Anas: ritiri la gara e aggiorni i prezzi
I costruttori contro il bando da 940 milioni: il decreto impone l'aggiornamento infrannuale dei listini
Si aggiunge un nuovo tassello alla battaglia legale in corso sulle (future) strade della Ragusa-Catania. Le imprese, tra cui i big Ghella e Webuild, che hanno impugnato il maxi-bando da un miliardo per la realizzazione di un tratto dell'autostrada, in attesa delle decisioni del Tar hanno deciso di diffidare l'Anas dal proseguire con la gara da 940 milioni.
Dopo aver rinviato per due volte la scadenza, la Spa delle strade ha fissato il nuovo termine per la presentazione delle offerte tra pochi giorni, il 23 maggio, mentre il Tar discuterà il ricorso nel merito il 22 giugno. Nel frattempo è entrato in vigore il decreto Aiuti che impone di aggiornare i prezzi delle nuove opere messe a gara. Un'arma in più per le imprese che contestano la validità del prezzario usato dall'Anas per bandire la maxi-opera rispetto ai valori di mercato «in quanto riferito principalmente agli incrementi dei prezzi registrati nel secondo semestre del 2021» e già superato da un aggiornamento dei listini Anas arrivato lo scorso febbraio «con ciò conclamandosi l'inadeguatezza del Listino Prezzi posto a base di gara rispetto agli attuali valori di mercato», sottolineano le imprese.
Di qui la diffida a procedere con la gara. Con l'invito «ad annullare in autotutela il bando» impugnato con il ricorso di fronte al Tar Catania e «a ripubblicare la gara su importi adeguati e in linea con gli attuali valori di mercato».