Fisco e contabilità

Recovery plan, 250 milioni agli enti per la valorizzazione dei beni confiscati alle mafie - L'avviso

Le domande devono essere inoltrare tramite il portale entro le ore 12:00 del 24 gennaio

di Amedeo Di Filippo

Riqualificare le aree e valorizzare i beni confiscati alle mafie a beneficio della collettività e delle nuove generazioni. È l'obiettivo dell'avviso pubblicato dall'Agenzia per la coesione territoriale, che rientra tra gli interventi contenuti nel Pnrr, a cui sono assegnati 250 milioni di euro.

La Missione 5, Componente 3, Investimento 2, del Pnrr riguarda la valorizzazione dei beni confiscati alle mafie e ha un'assegnazione complessiva di 300 milioni, da destinare alla realizzazione di almeno 200 progetti nelle otto Regioni del Mezzogiorno. Lo scorso 22 novembre il ministro per il Sud ha individuato l'Agenzia per la coesione terroriale quale soggetto attuatore dell'investimento, da sviluppare tramite avvisi ma anche attraverso la concertazione tesa a individuare interventi che per dimensione, valore simbolico, sostenibilità e prospettive di sviluppo richiedono la convergenza di più istituzioni. Per questi ultimi l'Agenzia ha destinato 50 milioni, mantenendo gli altri 250 per interventi sui territori di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

L'avviso ha lo scopo di individuare, mediante procedura valutativa selettiva con graduatoria, proposte progettuali finalizzate al recupero, ri-funzionalizzazione e valorizzazione di beni confiscati alla criminalità organizzata attraverso opere di demolizione e ricostruzione, ristrutturazione e/o adeguamento, per farne strutture, residenze sociali/sanitarie, centri diurni, coabitazione sociale a sostegno dell'alloggio/inclusione sociale delle persone che vivono in condizioni di esclusione; o anche spazi volti a migliorare i servizi sociali per i cittadini o favorire l'incontro socioculturale per i giovani gestiti da associazioni di volontariato. Possibile anche l'utilizzo per fini istituzionali, compresa polizia locale e protezione civile.

L'avviso è rivolto a tutti gli enti territoriali localizzati nelle Regioni meridionali che siano destinatari del bene confiscato indicato nella proposta progettuale e ne dimostrino l'avvenuta iscrizione nel proprio patrimonio indisponibile. Il soggetto proponente deve dimostrare e garantire, pena l'inammissibilità, il possesso delle capacità operative e amministrative in termini di competenze, risorse e qualifiche professionali idonee a garantire la realizzazione del progetto.

Le domande devono essere inoltrare tramite il portale entro le ore 12:00 del 24 gennaio 2022. Una commissione provvederà alla valutazione sulla base del rispetto dei termini di presentazione della proposta, della sussistenza dei requisiti del soggetto proponente, della localizzazione dell'intervento, della coerenza della proposta progettuale, del rispetto della tempistica di realizzazione delle attività progettuali fissate, del principio «non arrecare un danno significativo», del sostegno della partecipazione di donne e giovani. Tra i criteri premiali vi sono la valorizzazione con finalità di centro antiviolenza o di nidi e micronidi 0-36 mesi, il completamento di lavori già avviati, il cofinanziamento o la valorizzazione con risorse proprie.

Non sono ammesse proposte progettuali inerenti interventi con un costo complessivo superiore a due milioni e mezzo di euro. Le procedure di affidamento devono concludersi con l'aggiudicazione definitiva entro il 30 giugno 2023; i lavori devono essere conclusi entro il 30 giugno 2025 nel caso in cui il progetto abbia un costo pari o inferiore a 600 mila euro, il 30 giugno 2026 qualora il costo sia superiore.

Il contributo viene erogato per il 15% a titolo di anticipo, a seguito dell'inserimento dei dati nel sistema informativo "ReGis" istituito presso la Ragioneria generale dello Stato. Pagamenti intermedi vengono effettuati alla presentazione di fatture quietanzate il cui importo complessivo deve essere superiore al 10% del costo complessivo del progetto e fino al 75%, dopo l'inserimento dei dati nel predetto sistema informativo e il conseguimento del positivo controllo. Il saldo, pari al 10% del costo complessivo del progetto, viene erogato dopo l'emissione del certificato di ultimazione lavori.

In caso di mancata adozione di atti e provvedimenti necessari all'avvio dei progetti, ritardo, inerzia o difformità nell' esecuzione degli stessi si ricorrerà ai poteri sostitutivi previsti dall'articolo 12 del Dl 77/2021. Nel caso in cui sia a rischio il conseguimento degli obiettivi intermedi e finali fissati nel Pnrr, su proposta della cabina di regia o del ministro per il Sud, il Presidente del consiglio assegna al soggetto attuatore un termine non superiore a 30 giorni per provvedere, scaduti i quali individua il soggetto a cui attribuire, in via sostitutiva, il potere di adottare gli atti o provvedimenti necessari, oppure di provvedere all'esecuzione ai progetti.

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