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Regionali, anche in Sicilia vince il centrodestra Schifani è presidente

Testa a testa poco sopra il 15% fra le liste di Fdi, M5S e dello sconfitto De Luca

di Nino Amadore

Sono di poco passate le 18,30 quando prende la parola e parla già da presidente. Per tutto il pomeriggio l’ex presidente del Senato Renato Schifani, candidato alla presidenza della Regione siciliana per il centrodestra, è stato in vantaggio sui suoi avversari ma forse per scaramanzia ha aspettato che il risultato si facesse più solido per parlare. Gli osservatori avevano dato per buoni gli exit poll trasmessi dalla Rai domenica sera e quegli exit poll, che davano l’esponente di Forza Italia in netto vantaggio, si sono rivelati azzeccati. Il suo diretto avversario, l’ex sindaco di Messina Cateno De Luca, aveva capito di non avercela fatta almeno mezz’ora prima e aveva annunciato su Facebook: «Io ho perso, ma non credo che i siciliani abbiano vinto». Per i dati definitivi ci sarà da aspettare un po’. Il dato che abbiamo da 1.299 sezioni scrutinate su un totale di 5.295 dà a Schifani il 39,9%, a De Luca il 27,6%. Senza storia il risultato degli altri candidati:  l’eurodeputata del Pd Caterina Chinnici ferma a poco più del 16,4%, Mentre Nuccio Di Paola, candidato dei 5 Stelle a poco più del 13,8 per cento. Irrilevante l’1,8% dell’ex vicepresidente della Regione Gaetano Armao , candidato alla presidenza da Azione e Italia Viva.

Le proiezioni di Opinio per la Rai segnalano una curiosità che ha un peso politico non secondario: il testa a testa in Sicilia nelle elezioni regionali tra le liste di Fratelli d’Italia e del Movimento 5 Stelle , rispettivamente al 15,8% e al 15,4%, con Sud Chiama Nord di Cateno De Luca a un’incollatura al 15%, Dalla proiezione ricaviamo anche indicazioni sul cosiddetto voto disgiunto, con Schifani che ha meno voti della coalizione che lo sostiene (48,75) e De Luca ha invece 4,3% in più dei partiti che lo sostengono. Chinnici invece lo 0,6% e Di Paola lo 0,9 per cento.

Nel’incontro con i giornalisti Schifani è tornato su alcuni punti peraltro dibattuti in campagna elettorale: dalle misure per contrastare le infiltrazioni mafiose nella spesa del Pnrr ai termovalorizzatori, all’autonomia energetica. «Istituirò una conferenza dei servizi affinché la mafia non si infiltri nel territorio – dice Schifani –. Istituirò un comitato ristrettissimo di ex magistrati o ex personaggi delle forze dell’ordine per verificare l’andamento del Pnrr». Il tema rifiuti e termovalorizzatori: «Nel mio programma avevo detto che la differenziata è apprezzabile ma non decolla. Le discariche sono stracolme. È evidente che la soluzione non può che passare dalla realizzazione di due termovalorizzatori. Musumeci aveva avviato queste procedure. Se troverò le procedure avviate continuerò quel percorso» ha ribadito. E poi l’autonomia energetica: «Guardo con attenzione all’autonomia energetica dell’Isola, come ad esempio i progetti Cassiopoea e Argo». E infine il ponte sullo Stretto «lo vuole il centrodestra nazionale così come il centrodestra regionale, sarà una realtà ovvia», ha detto il neopresidente della Regione siciliana.

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