Urbanistica

«Regione Lazio, ripartire subito con le politiche sull'edilizia e il territorio»

INTERVENTO. «La legge sulla rigenerazione urbana non ha funzionato: serve un nuovo piano casa e un testo unico sull'urbanistica»

di Luciano Ciocchetti (*)

Le politiche del terriorio e dell'urbanistica nella Regione Lazio sono all'anno zero. Occorre ripartire ma da dove? Iniziamo subito con il dire che la famosa legge regionale sulla rigenerazione urbana (n. 7/2017) non ha funzionato.

A distanza di cinque anni dalla sua approvazione, questa norma peraltro recepita solo parzialmente e non da tutti i comuni, non ha realizzato gli obiettivi annunciati anche a seguito della poca chiarezza con cui era stata articolata. Alcuni dati rendono meglio l'idea. Soltanto 42 comuni del Lazio su un totale di 378 hanno adottato delibere di recepimento della legge sulla rigenerazione , per un totale di circa n° 70/80 delibere assunte. Inoltre non ci sono state, ad oggi, a distanza di tanti anni dalla sua approvazione ,delibere riguardanti i «Programmi di Rigenerazione Urbana» previsti dall' art. 2 della legge , né delibere di perimetrazione di ambiti come previsto dall'art. 3 della citata legge. Insomma, questa legge è stata per lo più un fallimento.

Eppure una normativa che aveva dato ottimi risultati già c'era, quella sul «piano casa» approvata dalla giunta di centrodestra nel 2011. Un provvedimento pensato a vantaggio dei cittadini rivolto soprattutto alla riqualificazione del patrimonio esistente e dei territori degradati che ha consentito, allora, pur in presenza di una congiuntura economica avversa, il rilancio del settore edilizio e a sviluppare molti alloggi di edilizia sociale .

Obiettivo della prossima legislatura sarà quello di approvare un ‘nuovo' piano casa adeguato ai cambiamenti avvenuti in questi anni. Andiamo avanti. In dieci anni le giunte Zingaretti non sono stati in grado di elaborare un testo unico in materia urbanistica ed edilizia. È assolutamente necessario un'opera di riordino dei procedimenti legislativi regionali, per una più facile interpretazione ed applicazione. Il Testo Unico deve assorbire, citandole espressamente, tutte le precedenti leggi in materia urbanistica e servirà a sviluppare nuovi modelli di pianificazione urbanistica anche attraverso programmi integrati di intervento e di riqualificazione e recupero urbano e di estrema semplificazione amministrativa e burocratica.

Proseguiamo. Altro importante obiettivo della prossima legislatura dovrà essere quello di sviluppare azioni amministrative per semplificare procedure e tempi in campo ambientale e di tutela del paesaggio a partire dalla "Valutazione ambientale strategica" (Vas) che consentirà di garantire tempi certi nelle attività di pianificazione, programmazione ed intervento territoriale attraverso un processo dinamico di verifica ed adeguamento degli obiettivi. Servirà inoltre necessario riportare la Regione Lazio al centro del proprio ruolo di ente di programmazione, indirizzo, coordinamento e vigilanza di tutta la pianificazione territoriale.

Quindi dotare la Regione del "Piano territoriale regionale generale" (Ptrg) quale strumento fondamentale di programmazione e avviare una procedura per modificare complessivamente il Piano territoriale paesistico tegionale (Ptpr) per farlo corrispondere alla realtà delle modificazioni intercorse dal 2004 ad oggi (infatti la cartografia su cui é stato approvato il Ptpr é la carta tecnica del 2004) e per modificare le Nta , garantire regole certe a imprese e famiglie e aprire un grande confronto con tutte le amministrazioni comunali. La Regione ha ceduto tutte le sue prerogative al Mic e alle soprintendenze anche su parti vincolistiche non di competenza costituzionale delle stesse.

Un'ultima considerazione, il decennio 2012-2022 ha visto purtroppo un progressivo abbandono della progettualità intorno al tema dell'Edilizia agevolata e dell'Edilizia sovvenzionata. Basti pensare che l'ultimo bando regionale sull'edilizia agevolata risale al 2004 che ancora non ha trovato piena attuazione, se non qualche sporadico intervento in provincia. Per far ripartire questo meccanismo servirà soprattutto un fondo per abbattere il mutuo, un nuovo metodo di individuazione di aree attraverso standard edilizia sociale, maggiore sostegno ad imprese e cooperative. Mentre nulla é stato fatto sull'edilizia sociale e sull'Erp , la situazione degli Ater é drammatica e nessun piano di edilizia residenziale pubblica é stato avviato.

Occorre fare molto di più , serve un piano grande , anche coinvolgendo i privati o acquistando l'invenduto , per dotare il Lazio di un numero sufficiente di alloggi popolari e sociali. Insomma, c'è molto da fare. Auguriamoci che dal 14 febbraio si possa inaugurare una stagione di rinascita delle politiche urbanistiche e della casa nella Regione Lazio all'insegna dello sviluppo e della salvaguardia del territorio e superando l'immobilismo degli ultimi 10 anni.

(*) Deputato Fdi

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