Appalti

Regolamento appalti, consegnata a Porta Pia la bozza finale da 314 articoli

Ma il destino del provvedimento sarà affrontato non prima di settembre, dopo il Dl Semplificazioni

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di Mauro Salerno

Con tutto quello che è successo negli ultimi mesi - prima il blocco di tutte le attività causa Covid, ora la corsa alle semplificazioni - sembra una notizia riferita a un'epoca fa. Eppure resta sempre una notizia. Il testo del nuovo regolamento appalti, redatto dalla commissione dei 13 esperti nominata dal Mit, è stato finalmente consegnato nelle mani della ministra Paola De Micheli , che ora dovrà decidere come proseguire nel percorso.

Non c'è quasi bisogno di sottolineare che rispetto a qualche mese fa la situazione è del tutto cambiata. Quella che prima era la priorità numero uno ha finito per perdere posizioni nella scala delle gerarchie. Le imprese, esasperate dalla crisi economica prima e dal lockdown dopo, invocano semplificazioni immediate, non certo un carico di nuove regole.

Anche per il Governo l'urgenza ora è dare una risposta con il Dl Semplificazioni, che ha

appena iniziato il percorso per la conversione in legge in Senato.

Se e come collegare il nuovo regolamento al pacchetto di alleggerimenti procedurali contenuti nel Dl 76/2020 - entrato in vigore il 17 luglio - è il nodo che dovrà sciogliere il ministero. Quante delle misure contenute nel testo finale del regolamento sono compatibili con il regime di deroghe e novità introdotte dal decreto Semplificazioni? Questa è la prima domanda cui dovranno trovare una risposta i vertici di Porta Pia. Sullo sfondo rimane comunque un altro interrogativo pesante. È razionale introdurre subito un nuovo carico di novità da far digerire a stazioni appaltanti e imprese proprio nel momento in cui con il decreto semplificazioni si punta a derogare massicciamente l'applicazione della disciplina degli appalti almeno per un anno?

È chiaro che si tratta di questioni e dovranno trovare risposta nelle prossime settimane. Il fatto che ora ci sia massima prudenza è dimostrato anche dal fatto che la notizia relativa alla consegna del testo finale da parte della commissione degli esperti, che in altri tempi sarebbe sicuramente stata valorizzata dal Mit, è invece passata sottotraccia.

L'impressione è che se ne riparlerà (se se ne riparlerà) a settembre. Una volta definito con chiarezza il quadro delle misure a regime e delle deroghe temporanee che arriveranno con il decreto Semplificazioni, da convertire in legge entro il 14 settembre.

Va ricordato che il nuovo regolamento ha comunque un iter di approvazione piuttosto

lungo. La proposta del Mit deve ottenere il concerto dell'Economia. Poi due passaggi in Consiglio dei ministri, con il parere intermedio del Consiglio di Stato. Insomma, servirà qualche mese per arrivare alla fine.

La bozza finale si attesta su 314 articoli . Confermata la sopravvivenza di molte linee guide dell'Anac, che invece all'inizio si pensava venissero tutte spazzate via. Però mentre tra le abrogazioni espresse della precedente bozza si faceva riferimento alla cancellazione di due soli "manuali" (la linee guida numero 3, con compiti e requisiti del Rup e la numero 4, con le indicazioni di dettaglio per gli appalti sottosoglia) ora si è aggiunta anche la linee guida n. 1 con le indicazioni per gli incarichi di progettazione. Altro particolare da notare è che anche in questa ultima versione non viene previsto alcun periodo-cuscinetto

rispetto all'entrata in vigore delle nuove disposizioni. Nonostante la mole e l'impatto che un regolamento di questo tipo può comportare sulle gare pubbliche l'entrata in vigore resta stabilita in 15 giorni dalla pubblicazione, come un qualunque altro decreto.

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