Fisco e contabilità

Rendiconto 2016, ecco la check list per i controlli dei revisori

di Anna Guiducci e Patrizia Ruffini

Sono oltre novanta i controlli che sopravvivono alla semplificazione posta in essere dalla Corte dei conti sul rendiconto 2016 dopo l'avvio della banca dati delle amministrazioni pubbliche. L'analisi dei singoli punti contenuti nel questionario licenziato alla Sezione Autonomie della Corte dei conti (deliberazione n. 6/2017) rielaborati in una check list, può costituire una traccia importante per i revisori e i responsabili finanziari impegnati sull'attività del chiusura dei conti 2016.

La banca dati
La completa operatività della Bdap segna un primo elemento di novità rispetto al passato. Essa rende infatti prontamente fruibile, da parte delle sezioni regionali di controllo, un grande patrimonio conoscitivo esteso agli schemi di bilancio e ai dati contabili analitici relativamente alle fasi di previsione, rendicontazione e consolidamento, consentendo dunque una riduzione delle informazioni richieste tramite i questionari. Ma nel rinnovato contesto i revisori sono chiamati ad assicurare una nuova verifica circa la corrispondenza dei dati inseriti in Bdap con quelli presenti nei documenti contabili dell'ente. In questo ambito i controllori devono riscontrare altresì la completezza degli allegati trasmessi alla banca dati. Occorre verificare perciò che al rendiconto composto dai valori finanziari ed economico-patrimoniali (esposti attraverso dieci documenti) siano stati aggiunti i quindici allegati previsti dall'articolo 11, coma 4, del Dlgs 118/2011. Inoltre dovranno essere inviate alla banca dati le risultanze secondo la struttura del piano dei conti e, per quest'anno, lo stato patrimoniale riclassificato nel rispetto del principio applicato della competenza economico-patrimoniale.

Fondo pluriennale vincolato, fondo crediti di dubbia esigibilità e accantonamenti
Nel merito, le verifiche sono centrate sugli elementi di maggior rilievo della nuova contabilità: il fondo pluriennale vincolato, il fondo crediti di dubbia esigibilità e gli accantonamenti. Il fondo pluriennale vincolato, da rappresentare separatamente per la gestione corrente e in conto capitale, è un saldo finanziario, costituito da risorse già accertate destinate al finanziamento di obbligazioni passive dell'ente già impegnate, ma esigibili in esercizi successivi a quello in cui è accertata l'entrata. Oltre al caso di FPV generato da entrate vincolate e destinate, accertate in competenza, l'accantonamento può derivare anche da accertamenti di entrate registrati negli esercizi precedenti. Il Fpv di parte capitale per le opere pubbliche può poi essere attivato nelle ipotesi previste dal principio applicato delle competenza potenziata di procedura di gara bandita o attivazione di una voce del quadro economico (diversa dalla progettazione).
Il vigente ordinamento prevede inoltre la costituzione del fondo pluriennale vincolato in riferimento alle spese (correnti) per il trattamento accessorio e premiante esigibili e quindi da liquidare nell'esercizio successivo a quello di competenza. La spesa riguardante il fondo per le politiche di sviluppo delle risorse umane e per la produttività è dunque interamente stanziata nell'esercizio ed accantonata a fondo pluriennale vincolato, a copertura degli impegni destinati ad essere imputati all'esercizio successivo. Anche gli impegni per incarichi a legali esterni per la difesa in giudizio generano accantonamento a fondo pluriennale vincolato. Prescinde infine dalla natura vincolata delle entrate che lo alimentano, il fondo pluriennale vincolato costituito in occasione del riaccertamento ordinario dei residui, allo scopo di consentire la reimputazione di impegni che, a seguito di eventi verificatisi successivamente alla registrazione, risultino non più esigibili nell'esercizio chiuso. Con riferimento agli accantonamenti, assumono particolare rilievo i conteggi relativi al fcde e gli accantonamenti per la copertura dei debiti fuori bilancio (riconosciuti e da riconoscere al 31.12.2016), per oneri da contenzioso e per perdite partecipate.

Stato patrominiale
Nei controlli 2016 spunta anche il nuovo fronte dello stato patrimoniale, incentrato sulla verifica degli obblighi di riclassificazione del conto del patrimonio chiuso al 31 dicembre 2015 e della rivalutazione dell'attivo e del passivo. Occorre assicurare che gli atti deliberativi siano assunti dal consiglio, in aggiunta al compiuto assolvimento, nella relazione sulla gestione allegata al rendiconto 2016, dei prescritti obblighi di informazione.
In materia di bilancio consolidato, i controlli puntano sulla predisposizione, al 31 dicembre 2016, dei due elenchi relativi a tutti gli organismi che fanno parte del gruppo amministrazione pubblica ed a quelli oggetto di consolidamento. Un ulteriore elemento è poi rappresentato dalla predisposizione, da parte delle società controllate, della relazione sul governo societario di cui all'articolo 6, coma 4 del Dlgs 175/2016.
Particolare attenzione viene posta, infine, alla gestione di cassa, anche in riferimento alle dinamiche dei fondi vincolati e dell'anticipazione di tesoreria, ai tempi di pagamento e all'attività di comunicazione dei dati alla piattaforma di certificazione crediti ogni 15 del mese.

La chek list

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