Regioni

Reti idriche, alle Regioni 600 milioni Pnrr: appalti integrati (almeno) sul definitivo

In Gazzetta il Dm Mite approvato ad aprile dalle Regioni con i fondi per fogne e depuratori. Aggiudicazioni entro fine 2023, termine lavori entro giugno 2024 o (al più tardi) marzo 2026

di Massimo Frontera

Parte la sfida Pnrr che riguarda gli interventi di riparazione delle reti idriche. Lo scorso aprile le Regioni hanno dato l'ok al riparto dei 600 milioni sul piatto: 240 milioni (40%) andranno alle otto regioni del Sud (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia). Il programma si inquadra nella misura M2C4, Investimento 4.4. L'investimento è gestito dal ministero della Transizione ecologica. Il decreto attuativo è stato pubblicato sulla Gazzetta di venerdì 24 giugno, insieme allo schema della scheda progetto da compilare a cura dell'ente attuatore.

La tabella di marcia prevede le seguenti scadenze: entro il 28 febbraio 2023 l'invio al Mite delle caratteristiche dell'intervento (le «specifiche da inserire negli atti di gara») per consentire la verifica della coerenza dell'investimento con la misura; entro il 31 dicembre 2023 aggiudicazione dell'appalto. Il completamento degli interventi dovrà avvenire in due tappe, per ridurre progressivamente il numero di residenti con reti non in linea con le norme Ue (nel caso specifico con la direttiva 91/271/Cee sul trattamento delle acque reflue urbane): entro il 30 giugno 2024 vanno conclusi gli interventi in modo da mettere in linea con la direttiva Ue la rete idrica di almeno 570mila residenti. Entro il 31 marzo 2026 il bacino di residenti da regolarizzare deve essere di circa 2 milioni (esattamente 2.002.911). Entro il 30 giugno 2026, tutti gli interventi devono avere il certificato di collaudo. Riassumendo: aggiudicazione entro fine 2023 e conclusione lavori entro 30 giugno 2024 o, al più tardi, entro il 31 marzo 2026.

Oltre agli interventi per nuove reti idriche conformi alle norme Ue, sono finanziabili anche interventi su reti esistenti ma che richiedono interventi di manutenzione per conservare la conformità alle norme Ue. Nel finanziamento sarà data priorità agli interventi che riguardano aree urbane oggetto di contestazioni comunitarie. Si potrà procedere con appalti integrati con almeno il progetto definitivo: «in ragione delle tempistiche di realizzazione degli interventi imposte dal Pnrr - si legge nelle note al testo pubblicato in Gazzetta - sono ammessi a finanziamento solo le proposte progettuali dotate almeno di progetto definitivo».

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