Rfi ricalcola in corsa i prezzi delle due maxi-gare siciliane da oltre un miliardo per la Palermo-Catania
Poi, la decisione tra rettifica bando (con proroga scadenza) oppure annullamento (e successiva ripubblicazione con prezzi aggiornati)
«Si informa che, in considerazione del perdurante aumento eccezionale dei prezzi dei materiali da costruzione e delle materie prime per il quale è intervenuta, tra l'altro, l'adozione di disposizioni legislative urgenti in materia di appalti pubblici di lavori, Rfi sta provvedendo all'analisi dei necessari aggiornamenti delle tariffe poste a base di gara e del relativo importo complessivo, all'esito della quale valuterà se procedere con la rettifica dei documenti di gara e relativa proroga o con l'annullamento e successiva riedizione della stessa». Con queste parole il Rup delle due maxi-gare di Rfi da oltre un miliardo di euro per due tratti della Palermo-Catania informa i concorrenti che la stazione appaltante riconosce la necessità di rimettere mano a listini prezzi, tabelle e voci di costo per vedere se i valori riscontrati sono coerenti con la sostenibilità dell'appalto oppure - come invece hanno affermato i costruttori dell'Ance - non lo sono affatto e devono essere rivisti.
Il presidente dei costruttori, Gabriele Buia, aveva scritto all'amministratrice delegata di Rfi Vera Fiorani chiedendo di annullare la gara in autotutela e di ripubblicare i bandi solo dopo aver rettificato i prezzi per renderli più aderenti alla realtà. Diversamente, i costruttori non avrebbero potuto far altro che alzare il livello della contestazione, impugnando il bando al Tar, come del resto l'associazione ha già fatto meno di un mese fa con un altro maxi-bando siciliano pubblicato il 30 marzo scorso dall'Anas (per la Ragusa-Catania), ora in attesa dell'udienza di merito del Tar Sicilia (il 22 giugno 2022). Su quest'ultima gara ieri i costruttori erano tornati nuovamente all'attacco diffidando l'Anas dal proseguire la gara. Peraltro l'Anas è ormai a tutti gli effetti - e sempre di più lo sarà in futuro - parte del gruppo Ferrovie, con prospettiva di una sempre maggiore integrazione con Rfi e Italferr, come confermato dallo stesso amministratore delegato di Gruppo, Luigi Ferraris durante la recente presentazione del piano industriale 2022-2031.
Più esattamente le due maxi gare siciliane di Rfi riguardano i due seguenti macro-lotti della Palermo-Catania: la tratta Nuova Enna-Dittaino (lotto 4b da 576,3 milioni) e la tratta Dittaino-Catenanuova (lotto 5 da 534,6 milioni). Valore complessivo: oltre 1,1 miliardi di euro. Va detto che la decisione comunicata da Rfi non incide in alcun modo sui termini delle due gare. Le comunicazioni gemelle pubblicate il 19 maggio scorso sul sito di Rfi, infatti (lotto 4b e lotto 5), non parlano né di sospensione né di annullamento. I termini di scadenza restano pertanto fissati al 20 giugno 2022 (Nuova Enna-Dittaino) e 4 luglio 2022 (Dittaino-Catena Nuova). Per ora la stazione appaltante si limita ad ammettere la necessità di condurre una «l'analisi dei necessari aggiornamenti delle tariffe poste a base di gara». Ma considerando l'importo complessivo a base di gara, le proteste dei costruttori che sostenevano una sottostima dei costi tra il 17% e il 25% e i provvedimenti varati dal governo da ultimo con il decreto aiuti proprio in risposta al caro materiali, sarebbe sorprendente se all'esito della verifica, Rfi confermasse i valori a base d'asta delle due gare. Tanto più che lo scorso 16 maggio era stato proprio l'amministratore delegato di Ferrovie, presentando il piano industriale, a riconoscere la necessità di adeguare i prezzi e «andare incontro alla filiera» per far partire le opere.