Urbanistica

Ricostruzione Centro Italia, ok all'aumento del contributo pubblico contro il caro materiali

Incrementi per tutte le voci di costo di +6% per le case e +11,1% per i siti produttivi. Subappalto al 50%

di M.Fr.

«In attesa di una revisione puntuale del prezzario sulla base del quale si calcola il contributo pubblico di ricostruzione, quest'ultimo viene aumentato del 6% per le unità residenziali e dell'11,1% per quelle produttive, un valore pari all'incremento dell'indice Istat dei prezzi per il settore delle costruzioni maturato dal 2017 a oggi». La decisione - finalizzata a calmierare i costi per il caro materiali nei 5mila cantieri aperti per la ricostruzione privata in Umbria, Marche, Abruzzo e Lazio - è arrivata oggi nella Cabina di coordinamento (che riunisce i presidenti di regione e i sindaci del cratere, oltre al commissario di governo), dove il commissario alla ricostruzione Giovanni Legnini ha ottenuto l'intesa sullo schema di ordinanza che sarà pubblicata, dopo i controlli di rito. Gli incrementi, spiega la struttura commissariale, potranno essere applicati anche da chi ha già ottenuto il contributo e ha avviato i lavori (dopo il primo gennaio 2021).

La norma contro il caro-prezzi era molto attesa, da proprietari e imprese, che forse si attendevano incrementi più rilevanti. Lo si capisce dalle dichiarazioni dello stesso commissario quando sottolinea che «le misure adottate oggi per far fronte alla crescita dei prezzi sono il massimo che è possibile fare con il potere d'Ordinanza. Eventuali ulteriori misure su questo fronte possono essere introdotte in sede legislativa o con una revisione puntuale del prezzario, che è un'operazione laboriosa e lunga, tenendo conto che alcuni prezzi potrebbero anche riflettere una componente speculativa». In altre parole, Legnini sembra dire che lui ha fatto la sua parte e che di più proprio non si poteva ottenere. L'aumento del contributo, comunque, «si applica a tutte le voci di spesa» e «porta i prezzi della ricostruzione a valori più coerenti con quelli di mercato».

L'adeguamento contro il caro prezzi non è la sola novità in arrivo. L'ordinanza scritta da Legnini, spiega la struttura commissariale, «semplifica e accelera i pagamenti erogati dalle banche sulla base degli Stati di avanzamento delle opere, prevede un aumento dal 40 al 50% della quota dei lavori che possono essere dati in subappalto e rende meno stringenti i requisiti che le stesse imprese devono avere per eseguire un certo tipo di lavori». Inoltre si concede la possibilità di scegliere l'impresa fino a due mesi dopo la concessione del contribuito alla ricostruzione. Tra le misure che interessano le imprese danneggiate, ci sono «nuovi criteri, più certi, per il rimborso dei danni prodotti dal sisma ai beni strumentali delle imprese, come impianti e arredi. Viene poi sospeso, in attesa di un riordino normativo della materia, l'obbligo di contestuale demolizione delle strutture temporanee dove sono state delocalizzate le imprese nel momento del ripristino della struttura originaria. Si amplia, infine, la possibilità di usare i fondi Inail per la sicurezza sui luoghi di lavoro».

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