Fisco e contabilità

Riforma fiscale, arriva l’ok di enti locali e regioni

Nel progetto il rafforzamento dell’autonomia finanziaria e della riscossione e la possibilità di decidere nuove rottamazioni su tributi e multe

di Marco Mobili e Gianni Trovati

Alla vigilia del termine per la presentazione in commissione Finanze alla Camera degli emendamenti alla delega fiscale, il governo incassa l’intesa con Regioni, comuni e province in conferenza unificata sul capitolo dedicato ai tributi locali che sarà inserito come correttivo a Montecitorio. Il confronto tecnico è stato fitto soprattutto con le regioni che ieri hanno accompagnato il loro via libera alla proposta di ulteriori emendamenti per garantire i propri livelli di autonomia finanziaria anche nel caso di revisione delle imposte che alimentano i loro bilanci, come dovrebbe accadere in particolare per l’Iva, o che sostengono la loro spesa sanitaria. È questo in particolare il caso dell’Irap, di cui la delega, approvata dal governo il 16 marzo, torna a prospettare «il superamento», in linea con quanto era già stato previsto nella passata legislatura dal progetto di riforma targato Draghi.

Il ritorno all’autonomia finanziaria negli enti locali dopo anni dominati dal peso crescente dei trasferimenti statali è del resto il principio guida del testo elaborato da Governo e amministratori e anticipato la scorsa settimana da questo giornale. È un’autonomia, quella disegnata dalla riforma fiscale, che sul piano finanziario dovrebbe poggiare anche su compartecipazioni al gettito di tributi erariali, come si era tentato di fare all’epoca del federalismo fiscale poi naufragato con la crisi del debito pubblico.

Ma nel nuovo scenario dovrebbero diventare più “autonome” anche le scelte politiche e gestionali sulla riscossione. Il testo su cui si è raggiunta l’intesa assegna agli amministratori locali anche la possibilità di decidere forme di definizione agevolata analoghe a quelle erariali anche quando non è in corso una misura analoga a livello centrale, basandosi sui poteri concessi dall’articolo 52 del Dlgs 446/92.

Passa anche da qui il progetto di rafforzamento della riscossione locale che sarà oggetto di una revisione integrale delle regole, anche relativamente ai parametri per i concessionari privati iscritti all’albo, per superare lo stallo attuale che vede la capacità di riscossione dei comuni oscillare tra il 68-70% del Nord e il miserrimo 33% registrato in Campania e Calabria. Sempre in quest’ottica si prevede di estendere alle regioni lo strumento dell’accertamento esecutivo che ha già debuttato nei comuni dopo le prime prove sviluppate a livello erariale.

Tra le raccomandazioni avanzate dalle Regioni, anche quella di valutare correttamente l’impatto che la sostituzione di tributi o di imposte con nuove sovraimposte avrà sulle loro entrate. Per le regioni, infatti, il ricorso alle sovraimposte dovrà garantire margini di variazione di aliquota tali da assicurare comunque un gettito non inferiore a quello che potrebbe arrivare dall’applicazione degli aumenti massimi oggi in vigore per il tributo o l’imposta che si vuole cancellare. Così come la riduzione della sovraimposta fino all’azzeramento, dovrà allo stesso tempo garantire un gettito in misura equivalente a quello che si sarebbe ottenuto applicando gli aumenti dell’addizionale Irpef o dell’Irap sia per le Regioni che presentano squilibri di bilancio sanitario ovvero per quelle che sono sottoposte a piani di rientro sia per le Regioni che non hanno ancora deliberato un aumento massimo potenziale di aliquota.

Le Regioni, nel documento licenziato ieri, avanzano anche l’ipotesi che gli enti territoriali possano vedersi riconoscere il gettito da recupero fiscale su quella parte di tributi e compartecipazioni, anche se riferiti agli istituti che favoriscono la compliance.

A questo punto l’impianto della delega è definito e pronto per l’esame parlamentare che entrerà nel vivo nelle prossime ore e che, nelle intenzioni del Governo, dovrebbe viaggiare a tappe forzate per chiudere le tre letture previste prima della pausa estiva.

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