Urbanistica

Rigenerazione urbana, Buia: Ddl buona base, ora concretizzare. Tardiola (Mims): l'Ance scelga 10 progetti pilota

Oggi la presentazione del decalogo per gli interventi sul costruito dell'Urban Renovation Lab

di Massimo Frontera

«La politica per anni ha dimenticato le città; è giunto il momento di adottare strumenti efficaci per limitare consumo di suolo, promuovere sostenibilità e innovazione». Così il presidente dell'Ance, Gabriele Buia, presentando il decalogo sulla rigenerazione urbana dell'Urban Renovation Lab, promosso dall'Associazione dei costruttori edili insieme a professionisti, operatori economici, università, associazioni e stakeholder. «L'obiettivo di riduzione del consumo di suolo - ha ripreso Buia - si attua anche attraverso un pacchetto di strumenti che favorisca interventi sul tessuto consolidato delle città». Riferendosi alla proposta di legge elaborata in Senato, Buia ha tenuto a sottolineare che «oggi abbiamo una base di discussione di rigenerazione urbana di vero cambiamento, innovativa per alcuni aspetti, che deve essere difesa sostenuta, migliorata dove è possibile migliorare ancora; ma partiamo da una buona base, ma abbiamo la necessità di concretizzare».

Affrontare il tema della rigenerazione, implica anche affrontare questioni su cui occorre più conoscenza e più consapevolezza. «Bisogna parlare con coraggio di densificazione - riprende Buia -: una parola strumentalizzata in passato; ma se vogliamo veramentre non consumare più suolo dobbiamo veramente aprire su queste tematiche e ragionare insieme perché ormai le città del futuro non può che passare attraverso questi strumenti». Non manca un passaggio al recente documento elaborato dalla Commissione Ue volto ad alzare l'asticella della qualità energetica del patrimonio edilizio residenziale. «Grazie alla rigenerazione urbana, anche gli obiettivi prefissati dalla nuova proposta Direttiva Ue sul risparmio energetico degli edifici saranno più raggiungibili», ha premesso Buia, Si tratta di obiettivi, ha aggiunto, «che comunque nel breve e medio termine appaiono difficilmente raggiungibili senza aiuti concreti alle famiglie, a cominciare dalla proroga ai bonus edilizi esistenti».

«Per fare rigenerazione urbana ci vuole coraggio - ha incalzato il vicepresidente dell'Ance per l'Edilizia e il territorio Filippo Delle Piane -; prima di tutto ci vuole coraggio, perché bisogna superare uno steccato culturale all'interno del quale siamo da troppi anni per non avere avuto coraggio per andare oltre: solo così possiamo vincere schemi culturali che ingessano anche i centri storici e promuovere la densificazione delle città». «Grazie al Pnrr - ha osservato da parte sua il vicepresidente dell'Ance per il Centro Studi Rudy Girardi - ci sono incredibili opportunità per investire e ridare slancio ai centri urbani. Il rischio è che i progetti a disposizione non siano adeguati alle nuove esigenze della comunità».

Il decalogo sulla rigenerazione urbana
Il documento elaborato dall'Urban Renovation Lab è stato illustrato nella cornice di un articolato dibattito, con l'intervento, tra gli altri, del capo segreteria del Mims, Andrea Tardiola, del vicepresidente di Legambiente, Edoardo Zanchini e del coordinatore Gdl Goal 11 Asvis Walter Vitali. I principi individuati «rispondono all'obiettivo di definire un pacchetto di interventi nazionali, condivisi da tutti i soggetti protagonisti dell'ecosistema urbano, per rendere possibile la rigenerazione urbana». Il decalogo rappresenta una tappa del dibattito aperto Verso Parma 2022, percorso ideato dall'Ance, e finalizzato a definire una proposta condivisa per attuare concretamente una politica di rigenerazione urbana sostenibile. Tra le priorità indicate nel decalogo ci sono: una governance innovativa per la politica urbana con un coordinamento nazionale e l'istituzione di un fondo ad hoc, un sistema di incentivi e semplificazioni normative per favorire le operazioni di rigenerazione urbana a cominciare dalla sostituzione degli edifici, una nuova fiscalità immobiliare per la riqualificazione e l'efficientamento energetico».

Tardiola (Mims) all'Ance: individuate 10 progetti pilota
Rispetto alla proposta rappresentata dal decalogo sulla rigenerazione urbana, il Mims ha rilanciato con una controproposta, per bocca del capo segreteria del ministro Enrico Giovannini, Andrea Tardiola. «Ance deve essere promotore di dieci grandi progetti nel Paese», ha detto. «Le idee - ha proseguito - sono modelli ma poi occorre lavorare per trovare dieci soggetti che investono, soggetti che realizzano, bravi sindaci e presidenti di Regioni che accolgano. E credo che un'operazione di questo tipo, su dieci interventi puntuali, hanno il significato di un approccio su cui sia necessario lavorare perché è concreto, sedimenta cultura e perché dà un senso di concretezza e di realizzabilità rispetto a una discussione molto bella, evidentemente matura, e che dietro l'angolo, deve vincere una partita non facile che è lo scetticismo che abbiamo accumulato in troppo tempo sulla nostra capacità di Paese di fare». «Accogliamo la sfida, lo faremo», ha risposto il vicepresidente dell'Ance, Filippo Delle Piane.

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