Rigenerazione urbana, l’Inu indica la «via giusta» della pianificazione
L’Assemblea dell’Istituto ha approvato una mozione per orientare a una progettazione multidimensionale, evitando un approccio solo edilizio. Via alla call “Fare spazio_Dare spazio”
«La rigenerazione urbana come cuore dell’agire urbanistico, e allo stesso tempo un no deciso a tutti i tentativi di giustapporla o sottrarla alla pianificazione generale attraverso misure speciali o in deroga, o ancora di ridurla a una visione “edilizia”. Perché la rigenerazione urbana nel suo senso più “pieno” va intesa in una prospettiva multidimensionale, che include aspetti ambientali, sociali, economici, abitativi e urbanistici». È questo, in sintesi, il senso della mozione approvata dall’assemblea dei soci dell’Istituto nazionale di urbanistica. La mozione, approvata all’unanimità, è stata presentata dal presidente Michele Talia, dal presidente onorario Stefano Stanghellini, da Carlo Alberto Barbieri e da Paolo Urbani.
Si tratta, spiega un comunicato, di «un passaggio che fissa la posizione dell’Istituto Nazionale di Urbanistica con riferimento alla rigenerazione urbana. È un concetto su cui negli ultimi anni molto si è discusso, e riguardo a cui non sono mancate scorciatoie definitorie e semplicistiche utili a mascherare approcci che vanno persino nella direzione opposta a una visione che oggi l’Inu afferma una volta per tutte».
«La rigenerazione urbana e territoriale - si legge nel documento approvato dai soci dell’Inu - aggrega un insieme coordinato di interventi inerenti il recupero, la riqualificazione e il rinnovo del patrimonio edilizio, il riuso temporaneo o permanente degli edifici dismessi o sottoutilizzati, la realizzazione di alloggi sociali, l’incremento e la qualificazione degli spazi pubblici, le misure di adattamento ai cambiamenti climatici e di sostenibilità energetica, il potenziamento dei servizi pubblici e privati anche attraverso idonee attrezzature e infrastrutture, la cura della salute e della sicurezza, lo sviluppo di forme di mobilità sostenibile, la rimozione dei detrattori ambientali e dei manufatti incongrui. La rigenerazione urbana così concepita e perseguita è finalità fondamentale del governo del territorio e dei relativi strumenti di pianificazione urbanistica, nei quali si integra con gli obiettivi del contenimento del consumo di suolo e di messa in sicurezza del territorio».
La seconda parte della mozione è più tecnica: «si concentra - spiega il comunicato - sugli aspetti tecnici, individuando i necessari interventi per realizzare alcuni passaggi ritenuti imprescindibili: la competenza del Piano ad individuare gli ambiti da rigenerare attraverso incentivi stabiliti dagli strumenti urbanistici; la diversa disciplina degli interventi di rilievo urbanistico rispetto agli interventi edilizi; l’approvazione di un provvedimento legislativo dello Stato in materia di rigenerazione urbana e territoriale che introduca misure finanziarie atte ad attivare un flusso di risorse continuo nel tempo, e di tipo fiscale tali da incentivare la rigenerazione; il no alla soppressione delle norme che disciplinano la densità edilizia e le dotazioni pubbliche degli insediamenti, nonché le relazioni fra proprietà private, senza che si sia realizzata una riforma del decreto interministeriale sugli standard; la necessaria funzionalità del trasferimento di quantità edificatorie a processi di rigenerazione».
L’Inu lancia la call «Fare spazio_Dare spazio»
Parallelamente l’Inu ha promosso una call for papers che si propone di esplorare le operazioni di trasformazione urbana attraverso interventi di rigenerazione o riqualificazione, allo scopo di «stimolare un confronto critico su come il concetto di “FARE_DARE spazio” possa essere interpretato nella pianificazione urbanistica contemporanea». «La questione centrale - spiega l’Inu - riguarda la necessità di creare margini di manovra per nuove pratiche e progettualità, ripensando gli approcci tradizionali e sollecitando strumenti e strategie più dinamiche. Quali sono le modalità attraverso cui è possibile aprire nuovi spazi di azione in e per l’urbanistica? Chi sono i soggetti che occupano questi spazi e con quali strumenti? Quali meccanismi regolano il funzionamento di questi processi?»
Gli autori sono invitati a inviare un abstract (max 500 parole) entro il 14 luglio 2025 all’indirizzo call@urbit.it. Gli abstract saranno selezionati entro il 1 agosto 2025; gli autori dovranno poi inviare il paper completo entro il 6 ottobre 2025. I contributi accettati saranno pubblicati in un volume collettivo edito da Inu Edizioni, collana Accademia. Una ulteriore selezione degli articoli sarà presentata in occasione del convegno internazionale di Urbanpromo 2025 e raccolta in un numero speciale della rivista Contesti. Città, Territori, Progetti (Rivista di Classe A e Open Access).