Fisco e contabilità

Rimborso dell'Iva sul trasporto pubblico locale, per l'invio della certificazione prima scadenza al 28 febbraio

Con il modello "B" l'ente dichiara l'importo che presume di pagare nel corso del 2023

di Amedeo Di Filippo

La Direzione centrale per la finanza locale del Viminale, con la circolare Dait n. 6/2023, fornisce le indicazioni operative per la presentazione della certificazione per l'attribuzione del contributo a rimborso dei maggiori oneri derivanti dal pagamento dell'Iva in relazione ai contratti di servizio stipulati per la gestione dei servizi di trasporto pubblico locale.

Il contesto
Risale all'articolo 9 della legge 472/1999 l'impegno del Ministro dell'Interno a emanare un decreto per definire le procedure e le modalità per l'attribuzione alle regioni e agli enti locali di contributi statali parametrati ai maggiori oneri derivanti dai contratti di servizio per la gestione dei servizi di trasporto pubblico regionale e locale. Onere ottemperato con il decreto 22 dicembre 2000, il cui articolo 4 dispone che il contributo statale spetta alle regioni e alle due province autonome nonché alle province, ai comuni, alle unioni di comuni, alle città metropolitane e alle comunità montane di Valle d'Aosta, Friuli-Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige. Il contributo è erogato in due rate: la prima entro il 30 giugno, nel limite del 70% dei pagamenti; la seconda entro il 30 novembre, in misura pari alla differenza tra i pagamenti effettuati e il contributo erogato con la prima rata.
Il decreto del 2000 ha anche approvato i modelli di certificazione che gli enti locali sono tenuti a produrre per beneficiare del contributo. Fino al 2021 la relativa certificazione è stata inviata tramite le prefetture, ma a partire dal 2022 viene effettuata esclusivamente per via telematica direttamente al ministero, che con la circolare n. 6 del 25 gennaio provvede a fornire le opportune indicazioni agli enti interessati come definiti dal Dm del 2000, a cui il Consiglio di Stato ha aggiunto i consorzi tra enti locali, con esclusione di quelli che gestiscono attività aventi rilevanza economica e imprenditoriale. Con il riordino del sistema dei trasferimenti erariali sono stati però esclusi i comuni, le province e le città metropolitane delle regioni a statuto ordinario e i comuni della regione Sardegna, per i quali il contributo è stato fiscalizzato.

Le modalità
Le modalità di presentazione della certificazione per l'attribuzione del contributo sono state definite con il decreto dello stesso Direttore centrale per la finanza locale del 17 gennaio scorso. La certificazione è compilata esclusivamente con metodologia informatica avvalendosi dell'apposito documento informatizzato messo a disposizione nell'ambito dell'area riservata, a cui è stata aggiunta una sezione dedicata alla gestione applicativa della certificazione, accessibile mediante le credenziali identificative dell'ente. Coloro che sono chiamati a sottoscrivere la certificazione devono censire preventivamente la propria firma. La richiesta trasmessa con modalità diverse da quella telematica non sarà ritenuta valida ai fini dell'ammissione al contributo.
Due sono i modelli da presentare: con il modello "B" l'ente dichiara l'importo che presume di pagare nel corso del 2023 a titolo di Iva e deve essere trasmesso a decorrere dal 31 gennaio ed entro il termine perentorio, a pena di decadenza, delle ore 24:00 del prossimo 28 febbraio; il modello "B1" è relativo al dato definitivo (a consuntivo) dell'Iva pagata nell'anno precedente, da inviare a partire dal 31 marzo ed entro il termine anch'esso perentorio, a pena di decadenza, delle ore 24:00 del 30 aprile. La mancata presentazione del modello "B" entro il termine comporta la mancata corresponsione della prima rata del 70% dei presunti pagamenti; la mancata presentazione del modello "B1" entro il termine comporta la perdita del diritto alla corresponsione del relativo contributo, il recupero da parte del Viminale della prima rata versata e la perdita del diritto alla corresponsione del contributo. All'esito dell'acquisizione delle certificazioni la Direzione centrale, con la collaborazione delle prefetture, valuterà l'opportunità di effettuare verifiche a campione.

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