Fisco e contabilità

Pagamenti, canone unico, bilanci, le 26 richieste dei sindaci sul Milleproroghe

Dopo il mancato accoglimento delle richieste nella manovra 2021, Anci torna all'attacco con la conversione del Milleproroghe

di Anna Guiducci e Patrizia Ruffini

Rinvio dell'obbligo di accantonamento al fondo garanzia debiti commerciali, proroghe in ambito tributario, maggiori strumenti di flessibilità per il bilancio degli enti locali. Dopo il mancato accoglimento delle richieste all'interno della manovra 2021, Anci torna all'attacco con il disegno di legge di conversione del decreto Milleproroghe ripresentando gli emendamenti non accolti.

In cima alle ventisei proposte è lo slittamento di un anno degli obblighi di accantonamento al Fondo di garanzia per i debiti commerciali, per consentire il completamento dell' integrazione delle procedure informatiche di contabilità locali con SIOPE+. I sindaci propongono anche l'introduzione di una norma specifica che preveda, limitatamente all'esercizio di prima applicazione, la possibilità di utilizzare una diversa modalità di calcolo degli indicatori costruita sulle informazioni registrate nelle contabilità locali. A preoccupare l'Associazione è anche l'impatto di questo nuovo obbligo sulle situazioni finanziarie più fragili, sia per condizioni strutturali che per gli effetti della pandemia tuttora in corso.

In ambito tributario le richieste spaziano dalla facoltatività dell'applicazione del canone unico per il 2021 alla proroga al 31 gennaio 2021 del termine di deliberazione del Pef rifiuti 2020. Sempre in ambito Tari i sindaci vorrebbero che fosse disgiunto in via ordinaria il termine per le deliberazioni del Pef, delle tariffe e dei regolamenti Tari e Tari corrispettivo, dal termine di deliberazione del bilancio di previsione dei comuni. Viene pertanto chiesto un termine specifico (30 aprile), entro il quale devono essere deliberati i provvedimenti relativi alla Tari, in considerazione delle complesse procedure di acquisizione delle informazioni necessarie per la formazione del Piano economico finanziario, nel quadro della nuova regolazione del sistema indicata da Arera.

Gli enti locali chiedono poi maggiore flessibilità in tema di variazioni al bilancio in esercizio provvisorio, e un allentamento degli obblighi di rendicontazione dei fondi loro trasferiti, in continuità con quanto previsto per il primo anno della pandemia. Si chiede anche l'estensione al 2021 dell'utilizzo degli avanzi liberi a sostegno degli equilibri di parte corrente, come già disposto per il 2020.

Si rinnova inoltre la proposta di consentire l'utilizzo delle quote destinate per equilibri correnti e maggiore flessibilità a favore degli enti in disavanzo complessivo.

Con riferimento al biennio 2021-22, al fine di incentivare gli investimenti, gli enti in disavanzo vorrebbero poter utilizzare le somme confluite nelle quote vincolato per investimenti, anche in deroga ai limiti di concessi.

Fra le novità di rilievo anche l'abrogazione della norma del Tuel (articolo 187, comma 3) che vieta l'utilizzo dell'avanzo di amministrazione non vincolato nel caso in cui l'ente si trovi in anticipazione di tesoreria o utilizzo fondi vincolati (salvo l'utilizzo per i provvedimenti di riequilibrio in base all'articolo 193 del Tuel). Poiché, a causa dell'emergenza in atto, è prevedibile un più ampio ricorso all'anticipazione di tesoreria da parte degli enti locali, il comma, se mantenuto, limiterebbe eccessivamente l'utilizzo degli avanzi di amministrazione destinati e liberi, con effetti negativi anche in relazione all'emergenza in corso.

Al fine del raggiungimento degli equilibri 2021 gli enti chiedono il mantenimento della stessa misura ordinaria di accantonamento al Fondo crediti dubbia esigibilità applicata nel 2020, nonché la possibilità di utilizzare ai fini dei calcoli dell'accantonamento i dati relativi alle riscossioni del 2019 al posto dei dati 2021 (come già concesso nel 2020) e di ridurre eccezionalmente fino al limite dell'80% l'accantonamento Fcde 2021 in fase di previsione e gestione, ferma restando l'integrale considerazione in fase di rendiconto.

Gli enti in disavanzo chiedono infine la sospensione per il 2021 del piano di rientro. Fanno parte poi della lista dei temi aperti le norme in materia di società partecipate, la proroga validità del Durc e ulteriori proroghe in ambito scolastico, sociale e di infrastrutture.

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