Personale

Rinvio lungo per il Piao, ma sulle assunzioni serve il fabbisogno entro aprile

Il nuovo Piano integrato può essere approvato entro il 29 luglio

di Tiziano Grandelli e Mirco Zamberlan

Rinvio a tutto campo per il Piano integrato di attività e organizzazione (Piao). Per la Pubblica amministrazione centrale il Milleproroghe sposta il termine da gennaio ad aprile, mentre per gli enti locali il rinvio arriva fino al 29 luglio (120 giorni dall’approvazione del bilancio prorogato al fine marzo; si veda NT+ Enti locali & edilizia del 23 dicembre).

A caldo, il primo commento non può che essere consolatorio visto che si tratta di un piano decisamente complesso che coinvolge numerose professionalità. Nel Piao confluiscono infatti il piano performance, la trasparenza e l’anticorruzione, le pari opportunità, la formazione, il piano occupazionale e il lavoro agile. Solo l’elenco delle materie fa tremare le vene ai polsi; meglio avere tempo per prepararlo.

Superato il primo momento di sollievo cominciano però ad arrivare le preoccupazioni: se da una parte alcuni argomenti possono essere procrastinati senza problemi, dall’altra l’esigenza di effettuare le nuove assunzioni del prossimo anno può risultare decisamente più urgente.

Basti pensare che per questa strada devono passare le nuove leve legate al Pnrr, quantomeno per la parte relativa alle assunzioni a tempo determinato, considerato che il presupposto consiste nell'individuazione del «fabbisogno di personale necessario all'attuazione» degli interventi programmati nel Piano nazionale.

Ci si chiede se, nelle more del perfezionamento del piano integrato, è possibile procedere con il vecchio e più snello piano triennale del fabbisogno di personale (Ptfp). Per rispondere a questo interrogativo è necessario analizzare e cercare di coordinare una serie di disposizioni.

In primo luogo si deve considerare che la mancata adozione del piano integrato comporta, tra gli altri effetti, il divieto di effettuare assunzioni come prevede l’articolo 10, comma 5 del Dlgs 150/2009. La sanzione è sospesa dal Milleproroghe fino al 30 aprile, data di rinvio del Piao nella Pa centrale, e non copre quindi la proroga lunga prevista per gli enti locali.

Si potrebbe obiettare che la norma non è applicabile agli enti locali in quanto non richiamata dall’articolo 16 dello stesso decreto. Ma l’obiezione sembra difficile da sostenere atteso che viene richiamata la sanzione a prescindere dal contenuto del decreto specifico. Inoltre, la mancata applicazione della disposizione renderebbe senza sanzione l’adempimento. In conclusione, il vecchio Ptfp consentirà di programmare le assunzioni solo fino al termine di approvazione del Piao.

In secondo luogo si deve osservare che la disposizione che regolamenta il Ptfp (articolo 6 del Dlgs 165/2001) non è stata abrogata dall’articolo 6 del Dl 80/2021 che ha istituito il Piao. Quindi la norma è ancora applicabile.

La conferma diretta deriva proprio dal comma 5 secondo il quale l’abrogazione dei piani assorbiti dal Piao è subordinata all’adozione di un Dpr che, in base al Milleproroghe, dovrà essere adottato entro aprile. Il primo passaggio in cdm è avvenuto mercoledì scorso.

Se ne deduce che le assunzioni potranno trovare origine nel Ptfp non oltre il termine di approvazione del Piao, che al massimo può arrivare al prossimo 29 luglio, e comunque prima che il Dpr ne sancisca la definitiva abrogazione. Considerando che il bilancio deve essere adottato entro il 31 marzo non resta che adottare il Ptfp prima di fine aprile per poterne godere gli effetti fino a fine luglio.

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