Fisco e contabilità

Riscossione, dal Mef via libera alle convenzioni «flessibili» con i concessionari

Semplificata la procedura di liquidazione delle somme di competenza degli affidatari del servizio

di Giuseppe Debenedetto

Gli enti locali e i soggetti affidatari del servizio di riscossione delle entrate possono pattuire termini e modalità differenti in ordine alla regolamentazione dei loro rapporti riguardanti la liquidazione delle somme di competenza, prevedendo un addebito automatico.

É uno dei chiarimenti forniti dal Dipartimento delle Finanze, con la circolare n. 3/DF diramata ieri a seguito di numerosi quesiti in ordine alle difficoltà incontrate dalle tesorerie degli enti locali nel dare attuazione alle nuove regole previste dalla legge 160/2019 in ordine alla verifica e alla rendicontazione dei versamenti delle entrate locali in modo da assicurare, in tempi certi, il pagamento dei compensi dovuti dall'ente impositore al proprio soggetto affidatario della riscossione.

La circolare ricorda che il comma 790 della legge 160/2019 prevede che gli enti locali devono garantire alle società private affidatarie dei servizi l'accesso ai conti correnti dedicati alla riscossione delle entrate, al fine di consentire la verifica e la rendicontazione dei versamenti dei contribuenti. Inoltre, «salva diversa previsione contrattuale», il soggetto affidatario del servizio trasmette entro il giorno 10 del mese all'ente affidante e al suo tesoriere la rendicontazione e la fattura delle proprie competenze e spese riferite alle somme contabilizzate nel mese precedente e affluite sui conti correnti dell'ente. Decorsi trenta giorni dalla ricezione della rendicontazione, il tesoriere, in mancanza di diniego motivato da parte dell'ente, provvede ad accreditare a favore del soggetto affidatario, entro i successivi trenta giorni, le somme di competenze, prelevandole dai conti correnti dedicati.

Si tratta di una previsione coerente con il nuovo sistema dei versamenti previsto dalla riforma della riscossione, che non consente ai soggetti affidatari del servizio di procedere all'incasso diretto delle entrate.

Al riguardo il Mef ritiene che l'espressa indicazione normativa «salva diversa previsione contrattuale» consente l'attuazione di una soluzione alternativa a quella delineata dalla norma, proponendo un modello di convenzione ispirato ad una più semplice gestione della procedura.

In particolare l'ente locale e l'affidatario possono concordare una modalità di pagamento basata su una pre-autorizzazione all'addebito rilasciata inizialmente dall'ente in favore dell'affidatario, suscettibile di eventuale opposizione al singolo addebito e revocabile in qualsiasi momento.

Si tratta del sistema di pagamento Sepa Direct Debit (Sdd) che consente di addebitare in modo automatico il conto di tesoreria ogni qualvolta giunga dalla banca del soggetto affidatario un ordine di addebito della fattura emessa dall'affidatario medesimo relativamente al servizio oggetto del contratto. In tal caso si velocizza la procedura di accredito dei compensi dovuti ai soggetti affidatari del servizio, evitando così all'ente locale di corrispondere l'indennità di mora in caso di ritardato pagamento (articolo 220 del Tuel) o di incorrere nella responsabilità «per eventuali danni causati all'ente affidante o a terzi» (articolo 211 del Tuel).

La circolare fornisce inoltre chiarimenti sui conti dedicati, sulla fase di trasmissione della fattura da parte del soggetto affidatario e sulla responsabilità del tesoriere in ordine al pagamento della fattura in discorso.

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