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Rocca governatore, doppia D’Amato e Bianchi - Ora sfida aperta su giunta, sanità e bilancio

Il neo presidente: non mi farò imporre nomi - Scambio d’accuse Pd-M5s

di Andrea Marini

La vittoria del candidato del centrodestra unito, Francesco Rocca, non era mai stata messa in discussione dai sondaggi pubblicabili pre elezioni. Ma ad urne aperte nessuno avrebbe pensato ad una affermazione con questi numeri per l’ex presidente della Croce rossa italiana, un “tecnico d’area” voluto fortemente dalla premier Giorgia Meloni. Quando arriveranno i numeri definitivi, Rocca potrebbe diventare il presidente della Regione Lazio che ha preso la percentuale di voti più alta da quando c’è l’elezione diretta, con le ultime proiezioni che ieri sera lo davano vicino al 54%. Un risultato tanto più da rimarcare in quanto avvenuta in era tripolare: Rocca ha preso più voti dei suoi due principali antagonisti messi insieme: candidato di Pd e Terzo polo Alessio D’Amato si è fermato attorno al 32 per cento, mentre Donatella Bianchi (M5S) ha preso l’11% circa. Numeri che spazzano via gran parte delle polemiche pre voto tra Pd e M5S, con il rimpallo di accuse sulla rottura dell’alleanza giallo rossa che ha caratterizzato gli ultimi due anni della giunta Zingaretti: anche unito, l’ex campo largo non avrebbe probabilmente potuto raggiungere Rocca.

A pesare sul risultato c’è stata probabilmente la scarsa affluenza: quasi 30 punti in meno rispetto alle regionali del 2018 (che però ebbero il traino dell’election day con le politiche). Un calo che si è fatto sentire soprattutto a Roma e provincia, dove il centrosinistra ha tradizionalmente il suo bacino di voti.

Ora per Rocca si apre la sfida della nuova giunta: dovrà trovare un equilibrio tra lo strapotere di FdI (che sfiora il 33%) e gli alleati Fi e Lega (entrambi in un testa a testa attorno al 9%). Con FdI che sicuramente rivendicherà gli assessorati di peso (a partire da sanità e rifiuti). «Non mi farò imporre alcun nome per la giunta – rassicura il neogovernatore –. L’ultima volta ci sono voluti 18/19 gironi e credo che saremo pronti per quella data. Se terrò delega sanità? Sicuramente la sanità la seguirò molto da vicino», con un occhio particolare alle liste d’attesa e ai prontosoccorso. C’è poi da varare il nuovo bilancio 2023 entro il 31 marzo, visto che la giunta uscente ha approvato a fine 2022 l’esercizio provvisorio lasciando l’incombenza al futuro governatore.

Nel campo degli sconfitti, sono proseguite le accuse: «Ho combattuto come un leone, il vero sconfitto è il M5s - ha affermato D’Amato - Conte dovrà riflettere». E la replica di quest’ultimo non si è fatta attendere: «Non interessa vincere con un cartello elettorale, fermo restando che i cartelli elettorali non ci avrebbero portato da nessuna parte». Sta di fatto che il Pd (attorno al 20%) ha retto, facendo fallire l’opa sulla sinistra da parte del M5S (fermatosi al 9% circa).

Ma queste elezioni avranno un impatto anche sul comune di Roma –anche qui il centrodestra ha ampliato il suo vantaggio sull’ex campo largo rispetto alle politiche –, visto che al sindaco Pd Roberto Gualtieri potrebbe venire a mancare quella copertura che finora gli aveva garantito, soprattutto sul fronte rifiuti, la giunta Zingaretti. E le prime parole di Rocca non sono rassicuranti: il primo atto da governatore «sarà sicuramente revocare quella delibera che ha regalato 2 mila ettari di tenuta agricola al comune di Roma a un canone surreale», ha detto.

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