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Roma, parte la gara per costruire e gestire il termovalorizzatore

La capitale punta su un archistar per realizzare un impianto da 600 mila tonnellate. Il 2 marzo apertura delle offerte

di Jacopo Giliberto

Pronti via. È partita giovedì sera la corsa per il termovalorizzatore di Roma, che dovrà trasformare in energia la parte di rifiuti irriciclabili che non potrà essere destinata alla raccolta differenziata. È stato pubblicato l'«avviso pubblico esplorativo», la gara per le manifestazioni d'interesse con cui le aziende dei rifiuti possono candidarsi alla prima fase della selezione. Non è scritta nei documenti di gara ma è sottesa nel documenti l'aspirazione a una forte qualità architettonica del progetto, come se il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, volesse dare all'impianto un elemento di forte qualificazione estetica, come è avvenuto per alcuni grandi impianti europei diventati iconici. Insomma, la presenza di archistar di fama internazionale sarebbe uno dei punti qualificanti.

I tempi
Nei documenti di gara è contenuto un cronoprogramma. Il metronomo batte il tempo a scadenze ravvicinate. Consegna delle candidature, alle ore 12 del 1° marzo prossimo. Apertura delle manifestazioni di interesse, alle ore 10 del 2 marzo. E questa è la fase uno.Subito dopo si aprirà la fase due, con il bando di gara definitivo per costruire e gestire l'impianto, previsto tra luglio e agosto prossimi; il contratto con i vincitori è previsto fra gennaio e febbraio 2024; i lavori di costruzione dovrebbero cominciare nell'estate 2024. Infine il grande impianto da 600mila tonnellate l'anno, due linee parallele da 300mila tonnellate l'anno, tra il settembre e l'ottobre 2026 dovrebbe cominciare a incenerire quell'immondizia che da anni tormenta Roma.

Il costo
Il costo previsto è attorno ai 700 milioni, tutti a carico di chi costruirà e gestirà l'impianto, con la formula della finanza di progetto; il rientro dall'investimento sarà attraverso la tassa rifiuti. La concessione data al vincitore finale sarà di venti anni.Un'altra ottantina di milioni potrebbe costare l'impiantistica "ancillare", cioè gli impianti di servizio. Sono le linee per rendere inerti e riciclare le ceneri e le scorie di combustione, un impianto per catturare la CO2 prodotta dal processo, un sistema per raccogliere e utilizzare il calore della combustione, i moduli fotovoltaici per estrarre energia dal sole; infine corredi, arredi, abbellimenti e dotazione di alberi. Il Comune, dice il bando per le manifestazioni d'interessi, per questa parte "ancillare" è disposto a farsi carico del 49% del costo fino a 40 milioni di investimento.

Il luogo
Il luogo stabilito per costruire il termovalorizzatore è un'area incolta di un ettaro dell'azienda comunale di nettezza urbana Ama individuata già ai tempi della Giunta Raggi. Si trova ai margini dell'area industriale di Santa Palomba, l'angolino più remoto del territorio comunale incastonato fra Pomezia e Albano, lungo la via Ardeatina poco dopo la rotonda con via Cancelliera. Per gli appassionati di rogiti: foglio 1186; particelle 105, 560, 561, 673, 818, 819, 820, 821 e 822; superficie catastale complessiva pari a 99.779 metri quadri. Oggi c'è una bassa recinzione nascosta da manifesti scoloriti di protesta («80 voglia di gridare basta rifiuti» oppure «No discarica, no biogas») e coperta da un argine di rifiuti ripugnanti accumulati per centinaia di metri lungo il margine della strada.Ci sono aspetti contrattuali da verificare. Per esempio, il terreno resta di proprietà dell'Ama e chi vincerà la gara per il termovalorizzatore dovrà pagare l'affitto dell'area utilizzata («servitù onerosa») per la durata ventennale della concessione, ma non è chiaro che cosa accadrà del rapporto fra proprietario dell'impianto e proprietario del terreno.

Il bando
Qualche dettaglio sul bando. L'Avviso pubblico esplorativo è destinato alla «ricerca di operatori economici interessati alla presentazione di proposte di project financing per l'affidamento della concessione del polo impiantistico». Il si tratta di progettare, autorizzare all'esercizio, costruire e gestire un impianto di termovalorizzazione «con operazione R1», cioè non secondo la classificazione degli inceneritori bensì secondo i criteri europei del ricupero energetico. Inoltre il bando riguarda anche «progettazione, autorizzazione all'esercizio, costruzione e gestione dell'impiantistica ancillare», compresa la cattura della CO2 («mitigazione delle emissioni di anidride carbonica») e il calore («ottimizzazione della distribuzione dei vettori energetici recuperati»).Tra i documenti di gara i concorrenti dovranno presentare anche una tavola tecnica architettonica. In altre parole, sarebbe qualificante per i concorrenti avere, in fondo al progetto, una firma pesante del grande mondo internazionale dell'architettura.

Dettagli tecnici
Tra gli aspetti tecnici del progetto più che il peso dei rifiuti da trattare — 600mila tonnellate l'anno — conta il carico termico nominale, cioè il calore prodotto dalla combustione in modo che la potenza di 250 megawatt possa trasformarsi in energia utilizzabile. Molto dipenderà dalla qualità della raccolta differenziata dei rifiuti che, secondo la sua efficacia, potrà aggiungere o togliere dalla spazzatura componenti combustibili, come la carta o la plastica. Un effetto contrario, di frenata della combustione, fanno invece i rifiuti ricchi di umidità, come gli scarti vegetali o alimentari. Quindi la quantità di rifiuti che verranno effettivamente trattate dall'impianto varieranno secondo la qualità del servizio urbano di raccolta.Un altro aspetto è il possibile utilizzo della linea ferroviaria che passa poco più in là, la linea diretta a Cisterna, Fondi, Formia e Scauri. Piuttosto che solamente attraverso i camion, la spazzatura irriciclabile potrebbe arrivare all'impianto in parte anche su treni merci specializzati, un servizio come spesso fa la logistica di Trenitalia attraverso Mercitalia. Le ferrovie trasportano conto terzi circa 130mila-140mila tonnellate di rifiuti non pericolosi l'anno.

Nicola Zingaretti
«Roberto Gualtieri ha fatto bene a prendere il toro per le corna. Abbiamo alle spalle anni catastrofici, abbiamo bisogno di una svolta che rimetta al centro un ciclo green. Roma fa bene ad affrontare i suoi problemi ma è un errore e anche un peccato fare entrare questo tema nella discussione delle regionali», ha detto ieri il presidente della Regione Lazio (e deputato del Pd) Nicola Zingaretti a TgUno Mattina.

Tempi ed elezioni
L'apertura delle buste per le manifestazioni di interesse coincide con il momento più caldo delle elezioni regionali del Lazio. L'avviamento dell'inceneritore previsto tra settembre e ottobre 2026 potrebbe coincidere con il culmine della campagna elettorale per il Comune di Roma.

I documenti della procedura

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