Progettazione

Roma, il social housing di Cdp a via Guido Reni fa un passo avanti (a 5 anni dal concorso)

di Massimo Frontera

A distanza di cinque anni dal concorso internazionale di progettazione lanciato da Cdp, l'assemblea capitolina ha dato un primo significativo via libera alla riconversione del complesso ex militare di Via Guido Reni, a Roma, nell'area di fronte al museo Maxxi, nel quartiere Flaminio. La complessa operazione era stata acquisita da Cassa depositi e prestiti che - tramite il braccio immobiliare di Cdp Immobiliare Sgr - aveva immaginato una riconversione all'insegna del social housing arricchito da funzioni ricettive, terziarie e commerciali. Secondo il progetto selezionato - redatto dallo studio milanese 015 Viganò - nell'ex stabilimento produttivo della Difesa saranno realizzati nuovi spazi pubblici, una biblioteca e un centro civico di quartiere, oltre a un denso complesso di housing sociale e uno spazio dedicato alla diffusione della cultura scientifica.

Più esattamente lo scorso venerdì 22 novembre l'assemblea capitolina ha approvato la delibera di adozione del programma integrato dell'area di circa 55mila mq che sorgerà nel quartiere. Sono previsti edifici residenziali per circa 35mila mq (di cui 6mila mq di housing sociale), un albergo di 7mila mq e 3mila mq di esercizi commerciali di vicinato. Altri 2mila mq circa saranno destinati a «una biblioteca di nuova generazione» - spiega una nota del comune di Roma - e spazi aperti attrezzati e saranno realizzati selezionando il progetto attraverso un concorso di progettazione bandito da Roma Capitale. «Oggi (venerdì 22 novembre per chi legge, ndr) - spiega la presidente della commissione Urbanistica Donatella Iorio - abbiamo approvato la delibera di adozione del programma integrato, primo passaggio della sua procedura di attuazione, che si concluderà con la votazione in aula della delibera di approvazione della variante urbanistica. Nell'arco di tempo necessario per completare l'iter, questa amministrazione si attiverà per promuovere, da un lato, il bando di concorso per la progettazione dei servizi pubblici di livello locale e, dall'altro, un dibattito a livello cittadino per individuare una destinazione definita per lo spazio pubblico genericamente indicato come "Città della scienza"».

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