Fisco e contabilità

Salute, dalle case di comunità alle Tac sbloccati 8 miliardi del Pnrr per le Regioni

I piani regionali operativi entro il 28 febbraio. Il 41% delle risorse al Mezzogiorno

di Marco Mobili e Barbara Gobbi

La missione Salute del Piano nazionale di ripresa e resilienza entra nel vivo sbloccando 8 miliardi per le Regioni che ora avranno tre mesi per “metterli a terra” presentando i loro piani operativi. Il ministero della Salute, dopo l’ok anche dell’Economia, ha appena inviato alle Regioni il decreto con le risorse destinate agli interventi “a regia”, quelli cioè che saranno attuati a livello regionale, con il 41% dei fondi riservati al Sud. Il ministero ha anche chiuso - attraverso la sua struttura di missione diretta da Stefano Lorusso - il contratto per la realizzazione della Piattaforma nazionale per la governance e la diffusione della telemedicina.

Tornando al decreto le risorse serviranno per dare corpo al cuore della missione 6 del Pnrr che punta a rafforzare il Servizio sanitario travolto dalla pandemia a partire dalle cure più vicine agli italiani, quelle a casa o sul territorio mancate soprattutto nei mesi più drammatici delle prime ondate: si va da 1.280 case di comunità a 381 ospedali di comunità, dai fondi per le cure a casa a quelli per dare il via libera ai bandi per acquistare nuove apparecchiature per gli ospedali fino alla digitalizzazione dei Pronto soccorso.

Più nel dettaglio il decreto stanzia nel complesso oltre 8 miliardi di euro - di cui 6,5 del Pnrr e 1,5 del Fondo complementare - così suddivisi: 2 miliardi per la realizzazione delle Case della comunità; oltre 204 milioni per interventi che dovranno far decollare l’assistenza domiciliare («Casa come primo luogo di cura»), di cui 103 milioni destinati alla realizzazione delle Centrali operative territoriali (registe delle cure a casa); 1 miliardo per gli Ospedali della comunità; 2,6 miliardi per interventi di digitalizzazione dei Dea (Dipartimenti di emergenza e accettazione) e per il rinnovo delle grandi apparecchiature; 640 milioni di euro per interventi di adeguamento sismico; 30 milioni di euro per infrastrutture tecnologiche per i consultori di famiglia, gli ospedali di comunità, i servizi di cure primarie; 80 milioni di euro in formazione, in materia di infezioni ospedaliere. Come detto entro il 28 febbraio, le Regioni dovranno presentare i propri piani operativi, attuativi delle linee di indirizzo del Pnrr.

Tra gli interventi previsti più attesi c’è l’intervento di ammodernamento del parco tecnologico e digitale ospedaliero che prevede l’acquisto di 3.133 nuove grandi apparecchiature ad alto contenuto tecnologico, per sostituire i macchinari più vecchi di 5 anni. Fra i macchinari da rinnovare, Tac, risonanze magnetiche, acceleratori lineari, sistemi radiologici fissi, angiografi, gamma camera e gamma camera/tac, mammografi ed ecotomografi. Alla sostituzione delle apparecchiature sanitarie è destinata una spesa di 1,19 miliardi di euro, divisa in due tranche: circa 0,60 miliardi sono destinati alla sostituzione di 1.568 apparecchiature entro il terzo trimestre del 2023, e altri circa 0,60 miliardi per la sostituzione delle restanti 1.565 apparecchiature entro la fine del 2024. Alla digitalizzazione dei Dea sono destinati invece 1,45 miliardi di euro, di cui 1,09 miliardi destinati alla digitalizzazione di 210 strutture entro il primo trimestre del 2024 e 0,36 miliardi per la digitalizzazione di altre 70 strutture entro la fine del 2025. Per questo intervento entro il quarto trimestre del 2022 è prevista la pubblicazione della procedura di gara e la stipula dei contratti con i fornitor

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