Fisco e contabilità

Salva-Comuni, oggi in Stato-Città il decreto che distribuisce i 660 milioni

È iscritto infatti all'ordine del giorno della Conferenza Stato-città ed autonomie locali

di Elena Brunetto e Patrizia Ruffini

Accelerato il riparto del contributo di 660 milioni previsto a favore degli enti in disavanzo da Fal. È iscritto infatti all'ordine del giorno della Conferenza Stato-città ed autonomie locali di oggi 27 luglio il decreto del Ministro dell'interno, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, per la suddivisione del fondo finalizzato a eliminare il peso del disavanzo nel bilancio di previsione 2021/23 per gli enti che sostengono un maggior impatto, determinato rispetto al volume delle entrate correnti.

Dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale n. 176 del 24 luglio della legge 106/2021 (in vigore dal giorno successivo), Comuni e Province possono finalmente tener conto dell'articolo 52 del decreto Sostegni bis (Dl 73/2021) nella versione emendata. I tempi a disposizione delle amministrazioni sono strettissimi, considerato che la scadenza per approvare in consiglio il bilancio di previsione 2021/2023 e il rendiconto della gestione 2020, dopo la proroga al 31 luglio, non ha ricevuto ulteriori slittamenti. Da qui la convocazione di una seduta straordinaria della Conferenza Stato Città per acquisire l'intesa sullo schema di decreto per il riparto dei fondi stanziati sullo stato di previsione del Ministero dell'interno per l'anno 2021.

Le novità dell'articolo 52 rivolte agli enti in anticipazione di liquidità e/o in disavanzo da Fal possono essere distinte in tre aspetti.

Il primo, per gli enti locali coinvolti dalla sentenza della Corte costituzione n. 80/2021, attiene al riparto del disavanzo derivante dalla ricostituzione del fondo anticipi di liquidità di cui al Dl 35/2013 e successivi rifinanziamenti (aggiornato al 31 dicembre 2020) in dieci quote costanti, che devono essere iscritte nei bilanci di previsione, a partire dal 2021.

L'articolo 52 della norma, come emendato in sede di conversione, prevede anche la costituzione di un contributo di 660 milioni di euro riservato agli enti per i quali il maggiore disavanzo determinato dall'incremento del Fal risulta superiore al 10 per cento delle entrate correnti accertate nel rendiconto 2019 (dati Bdap). Tale fondo, che è destinato alla riduzione del disavanzo da Fal, sarà da iscrivere nell'annualità 2021 e "libererà" le spese degli anni successivi del peso del disavanzo. Conoscere le cifre per gli enti interessati dal riparto è cruciale per poterle contabilizzare in bilancio contestualmente all'approvazione del rendiconto ed al relativo piano di rientro decennale.

Infine, sempre l'articolo 52, prevede che dal 2021 gli enti debbano finanziare il rimborso della quota capitale dell'anticipazione (allocata sempre al titolo 4 della spesa) con risorse di parte corrente, dando evidenza delle modalità di finanziamento delle stesse nella nota integrativa al bilancio e nella relazione al rendiconto, la cui copertura non può derivare dall'utilizzo del Fal.

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