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Scuola: Naddeo (Aran), su formazione, ferie e sanzioni partita da chiudere entro Natale

Il presidente dell’Aran anticipa le prossime tappe della trattativa in corso con i sindacati sul rinnovo contrattuale

di Claudio Tucci

«L’intesa sulla parte economica del Ccnl Istruzione e ricerca 2019-2021 è solo il primo passo. La parte economica dovrà essere completata sia con le risorse aggiuntive, 300 milioni, che il ministro Giuseppe Valditara si è impegnato a reperire in manovra per gli insegnanti, e che porteranno gli aumenti a 124 euro; sia con la finalizzazione dei cento milioni già reperiti nell’accordo politico con i sindacati, che si tradurranno in un aumento “una tantum”, solo per il 2022, dell’importo mensile della retribuzione professionale docenti (Rpd), pari a circa 3-4 euro in più al mese. Ma noi - spiega il presidente dell’Aran, Antonio Naddeo - stiamo già lavorando alla parte normativa, che completa il Ccnl, dove ci sono diverse novità: dalla valorizzazione professionale alla nuova formazione in servizio, dalla declinazione delle sanzioni disciplinari agli ordinamenti professionali per il personale Ata, al lavoro agile. Insomma, non ci siamo mai fermati, e, se tutto filerà liscio, siamo pronti per chiudere le trattative entro Natale».

Presidente, tra le tante urgenze della scuola si è partiti con gli aumenti ai docenti…

L’Aran, nel rispetto delle indicazioni dell’atto di indirizzo, ha definito un primo accordo sulla parte economica utilizzando il 96% delle risorse, pari a circa 2,6 miliardi. Abbiamo già trasmesso le tabelle al Mef, poi l’intesa dovrà passare in Cdm e alla certificazione della corte dei Conti. Confido che si possa chiudere in un paio di settimane. Il 4% residuo di risorse per il Ccnl, poco più di cento milioni, è stato trattenuto per la parte normativa.

Ecco, porterete nel Ccnl la materia delle sanzioni disciplinari?

Lo prevede l’atto di indirizzo e il tema è stato affrontato nei contratti di altri comparti finora sottoscritti. La questione è che, ferme restando le sanzioni disciplinari che restano sempre le stesse - rimproveri o censura, sospensioni di varia durata, fino al licenziamento con o senza preavviso -, si tratta di decidere la procedura, ossia il soggetto che deve avviare il procedimento disciplinare, curare l’istruttoria e al termine eventualmente irrogare la sanzione. C’è stata una prima proposta che individua nel dirigente scolastico questo soggetto, ma è stata contestata da tutti i sindacati. Esiste, certamente, un tema di autonomia della didattica dei docenti che va tutelata, e su questo occorre trovare una sintesi, con un sistema di garanzie. Faccio però notare che in tutta la Pa è il dirigente che avvia e conclude il procedimento disciplinare.

Un altro punto da dettagliare è la nuova formazione dei prof…

Affronteremo sicuramente anche l’argomento formazione degli insegnanti. Oltre all’atto di indirizzo, esistono già disposizioni legislative che hanno rivisto tutto il sistema di formazione, iniziale e continua, dei docenti. Declinare queste novità nel Ccnl, con criteri e impegni chiari a cominciare dalla quantità di formazione da erogare ai docenti, è un obiettivo preciso. Personalmente ritengo che la formazione, oggi, rappresenti un aspetto fondamentale per ogni lavoratore, e la scuola più che mai non può fare eccezione.

Parliamo di lavoro agile, permessi, ferie… ci sono novità?

Sul lavoro da remoto, stiamo ipotizzando due fattispecie per il personale tecnico-amministrativo. Un lavoro agile in senso stretto, senza vincoli di orario e di luogo, in analogia agli altri settori pubblici, orientato al conseguimento di obiettivi prefissati. E un lavoro da remoto, con vincolo di orario e luogo di lavoro, verificabili attraverso strumenti online (piattaforme ad hoc), così da poter retribuire gli istituti contrattuali in virtù del vincolo orario (ad esempio, gli straordinari). Questa seconda strada appare più percorribile nel contesto del lavoro scolastico. Rispetto invece al tema ferie e permessi non abbiamo preclusioni, ma è chiaro che ore o giorni aggiuntivi comportano oneri per la finanza pubblica che vanno coperti.

E sul nuovo inquadramento professionale per gli Ata?

È una sfida stimolante, un discorso aperto. In base alla legge ci sono almeno tre aree, più una quarta di elevata qualificazione, presente anche negli altri Ccnl. Senz’altro, vogliamo valorizzare i Dsga. Una soluzione potrebbe essere “disegnare” per loro la quarta area, ma vanno prima sciolti alcuni nodi come il titolo di studio. Un’altra ipotesi è creare una quinta area ad hoc. Ne discuteremo con i sindacati.

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