Appalti

Semplificazioni, no degli impiantisti agli appalti senza gara fino a 5,3 milioni

Assistal: la procedura negoziata accentua i fenomeni distorsivi che derivano dalla discrezionalità della Pa

di Mau.S.

«Inaudito» così le imprese specializzate negli impianti rappresentate dall'associazione Assistal (aderente a Confindustria) giudicano la norma contenuta nelle bozze del decreto Semplificazioni mirata a innalzare fino a 5,3 milioni la possibilità di affidare gli appalti senza una procedura di gara formale. Il decreto, come annunciato dal Governo, è al centro del Consiglio dei ministri convocato per stasera.

«Come ricordato dal Presidente dell'Anac Francesco Merloni – dice il presidente di Assistal Angelo Carlini - il sistema non funzionerà meglio togliendo le regole. Assistal è, da sempre, contraria alle logiche della procedura negoziata poiché accentua quei fenomeni distorsivi che possono derivare dalla discrezionalità della stazione appaltante. Tuttavia, per rispondere alle esigenze del mercato, come accade tuttora, per importi molto ridotti, tale istituto può rappresentare un vantaggio in termini di velocità dei procedimenti e di opportunità per le Pmi; al contrario, un innalzamento della soglia secondo i parametri comunitari, vale a dire più di 5 milioni di euro, è una scelta incomprensibile e controproducente». Per Carlini «non è difficile immaginare quali potrebbero essere gli esiti di trattative dirette su appalti di cifre così elevate».

L'altro effetto temuto dagli impiantisti è la restrizione del mercato a scapito delle Pmi «in quanto le stazioni appaltanti tenderanno ad accorpare gli oggetti degli appalti riducendo enormemente le chance di lavoro».

«Quello che auspichiamo, invece – conclude Carlini – è una rivisitazione del principio di rotazione attraverso l'introduzione di limiti numerici per gli operatori partecipanti e la riproposizione del sopralluogo, al fine di evitare che ad appalti con importi di moderata entità possano rispondere un numero eccessivo di imprese, alcune delle quali geograficamente lontane dal luogo dell'appalto. Questo meccanismo finisce per provocare effetti negativi che rispondono esclusivamente a logiche di competitività, quali, ad esempio, la mancata applicazione dell'istituto della trasferta, espressamente previsto dal nostro Ccnl».

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