Si risveglia il sogno del Ponte sullo Stretto: torna in vita la Spa pubblica dedicata alla realizzazione dell'opera
Nel Ddl Bilancio c'è «riattivazione» della a società Stretto di Messina Spa, attualmente in liquidazione. Salvini: chiederò un cofinanziamento Ue
Confermate le anticipazioni del ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini: nella legge di Bilancio c'è anche la «riattivazione» della società pubblica Stretta di Messina Spa, attualmente in liquidazione dopo l'archiviazione, esattamente dieci anni fa - nel novembre 2012 - da parte del governo Monti, della iniziativa del precedente governo Berlusconi di realizzare la maxi-infrastrutture.
Nella conferenza stampa a Palazzo Chigi di presentazione della legge di Bilancio il ministro ha annunciato «il riavvio di un percorso che comincia 54 anni fa e che alla collettività italiana è già costata centinaia di milioni di euro senza aver posato una pietra di opera pubblica. Questa è la legislatura che ha l'ambizione di posare la prima pietra e avviare questi benedetti lavori che non interessano solo Messina e Reggio Calabria ma l'intera Europa, tanteo che il 5 dicembre a Bruxelles alla riunione dei ministri dei trasporti chiederò che questa infrastruttura strategica abbia un cofinanziamento europeo».
La volontà di riaprire il dossier è stata manifestata da Salvini fin dai suoi primi giorni di governo. Qualche giorno fa - partecipando a un convegno interamente dedicato alla promozione della maxi-opera - aveva anticipato la volontà di rimettere in marcia l'iter per la realizzazione ma non aveva dato indicazioni tecniche su quale strada percorrere. Nella sua lunga storia, infatti, il progetto era già arrivato (almeno in teoria) a un passo dal cantiere dopo la maxi gara lanciata nel 2003 e vinta dal consorzio Eurolink (a guida dell'allora Impregilo, oggi Webuild). Con una procedura assolutamente inedita, l'aggiudicazione è stata cancellata con un decreto legge (187/2012), aprendo un contenzioso con l'aggiudicatario, non ancora risolto. Pertanto esiste già un progetto.
Ma ovviamente esistono altre ipotesi, elaborate da un apposito comitato tecnico in seno al ministero delle Infrastrutture, a cominciare da una diversa tipologia di ponte, che il comitato indica come preferibile, a tre campate invece di quello a campata unica progettato da Eurolink. Citando nei giorni scorsi il dibattito sull'opzione tra la ripresa del vecchio progetto e la partenza con una nuova gara, Salvini - nel citato convegno sul Ponte di Messina - si era detto «assolutamente ateo e laico: a me interessa la realizzazione di questa infrastruttura», riconoscendo che l'operazione, «tecnicamente non sarà semplice: va rivisto il piano economico-finanziario e va aggiornato il progetto».