Progettazione

Sicilia, in arrivo maxi-concorso per la nuova sede della Regione da 425 milioni di euro

Firmato accordo con gli architetti per il Centro direzionale di Palermo. Procedura in due fasi e incarico al vincitore (se ci saranno i soldi)

di M.Fr.

Per progettare il nuovo Centro direzionale della Regione Siciliana a Palermo la Regione lancerà un concorso. La struttura è destinata a ospitare tutti gli uffici centrali dell'amministrazione regionale, e prevede un investimento complessivo di circa 425 milioni di euro, di cui 270 per l'esecuzione dei lavori. L'intesa firmata ieri tra Regione (dipartimento Tecnico), il consiglio nazionale degli architetti e l'Ordine degli architetti di Palermo, precede il bando che sarà pubblicato sulla piattaforma del Consiglio nazionale . Il concorso sarà bandito dal dipartimento regionale Tecnico, nella qualità di stazione appaltante ed è già stato individuato il Rup (il dirigente generale del dipartimento dell'Energia Salvatore D'Urso). La Regione si avvarrà anche della consulenza tecnico-amministrativa della Cassa depositi e prestiti (in virtù di un accordo già sottoscritto dal presidente Musumeci e dall'amministratore delegato di Cdp, Fabrizio Palermo). La Regione ricorda inoltre che si tratta del secondo concorso di progettazione lanciato dall'amministrazione siciliana, dopo il bando pubblicato a gennaio per la nuova Cittadella giudiziaria di Catania. Il concorso sarà in due gradi e prevede l'elaborazione e acquisizione del progetto di fattibilità tecnica ed economica dell'opera. Il nuovo complesso sorgerà su via Ugo La Malfa, nell'area attualmente occupata dai vecchi uffici dell'Ente minerario siciliano. «Al vincitore del concorso - assicura la Regione - saranno affidate anche le fasi successive della progettazione, sino al livello esecutivo, previo reperimento delle risorse».

«Un altro passo avanti – commenta il governatore Nello Musumeci - sulla strada della realizzazione del Centro direzionale di Palermo. Prende sempre più corpo, infatti, quella che può essere definita una vera e propria sfida del mio governo, visti i tentativi del passato, sempre andati a vuoto, per accorpare tutte le attività della Regione in un unico sito. L'obiettivo principale è quello di rendere un servizio ottimale alla collettività, sia dal punto di vista del comfort che della logistica». «In seguito alle direttive congiunte emanate dagli assessori Marco Falcone e Gaetano Armao - afferma il dirigente generale del dipartimento Tecnico Salvatore Lizzio - le attività amministrative della Regione Siciliana, che sono attualmente dislocate in svariate sedi in locazione sparse su tutto il territorio urbano, verranno accorpate. La scelta del presidente Musumeci di puntare a un unico luogo, dove centralizzare tutte le funzioni pubbliche, garantirà una maggiore efficienza dei servizi resi al cittadino». «Nel corso del corrente mandato - dice il vicepresidente del Consiglio nazionale degli architetti, Rino La Mendola - stiamo promuovendo sul territorio italiano la diffusione del concorso di progettazione a due gradi, quale strumento ideale per produrre architettura di qualità. In questo contesto, siamo ben lieti di supportare, con la nostra piattaforma, l'iniziativa del governo regionale, che si è dimostrato sensibile al tema dei concorsi e impegnato nell'apertura del mercato dei lavori pubblici ai liberi professionisti». «Con questo Protocollo d'intesa - conclude il presidente dell'Ordine degli Architetti di Palermo, Francesco Miceli - si sancisce e si rafforza ulteriormente, anche qui in Sicilia, la scelta del concorso di progettazione per le opere pubbliche. Siamo pienamente soddisfatti poiché si tratta di un'opera importantissima per Palermo. Siamo convinti che il concorso di progettazione sia l'unica procedura che può garantire risultati di qualità realizzando opere di buona architettura e contribuendo, allo stesso tempo, a migliorare il volto delle nostre città. Come Ordine degli architetti di Palermo continueremo il nostro impegno perché il concorso di progettazione divenga obbligatorio per la realizzazione di tutte le opere pubbliche».

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