Urbanistica

Sicilia, la Rete delle professioni tecniche chiede procedure più snelle per i lavori pubblici

Osservatorio Onsai: nonostante il Covid gli avvisi crescono dell'88% in numero e del 10% in valore

di Al. Le.

I professionisti siciliani chiedono procedure più snelle per accelerare i lavori pubblici. La Regione Siciliana, in virtù dello statuto speciale, nel 2011 ha legiferato in materia di lavori pubblici, varando la legge 12 luglio 2011 n. 12, successivamente aggiornata ed integrata dalla legge 26 gennaio 2017 n. 1, che introduce una serie di modifiche al quadro normativo nazionale. La Rete delle Professioni Tecniche - Sicilia ha recentemente proposto al Governo Regionale un pacchetto di emendamenti alla Lr12/2011, con l'obiettivo di garantire anche in Sicilia una concreta accelerazione del processo di esecuzione dei lavori pubblici, in linea con i principi che, a livello nazionale, hanno alimentato gli emendamenti al codice dei contratti.

In un evento che si è svolto venerdì 27 novembre è stato lanciato il documento della Rpt che è stato già oggetto di un primo positivo confronto con il Dirigente del Dipartimento Regionale Tecnico dell'Assessorato alle Infrastrutture e della Mobilità.

I principali emendamenti alla Lr 12/2011, proposti dalla RPT

Programmazione opere pubbliche
L'emendamento all'art.6 comma 6 è finalizzato a stabilire che, per la programmazione annuale di lavori di importo inferiore alle soglie comunitarie di cui all'art. 35 del codice, è sufficiente uno studio di fattibilità semplificato, supportato da una stima parametrica dei lavori, in sostituzione del ben più complesso progetto di fattibilità tecnica ed economica.

Affidamento servizi di architettura e ingegneria a liberi professionisti
L'emendamento all'art.12 è finalizzato a stabilire chiaramente che l'Albo Unico degli operatori economici di fiducia, già istituito presso il Dipartimento Regionale Tecnico, costituisce l'unico riferimento per le stazioni appaltanti che intendano individuare liberi professionisti da invitare a procedure negoziate oppure a cui affidare incarichi diretti per lo svolgimento di Servizi di Architettura e Ingegneria (SAI). Ciò al fine di evitare sovrapposizioni di elenchi locali con l'Albo Unico e di promuovere dunque un'indispensabile riduzione dei tempi di affidamento.
L'introduzione dell'art. 12 bis è invece finalizzata a stabilire che le stazioni appaltanti, almeno sino al 31 dicembre 2023, affidino i servizi di progettazione prioritariamente ai liberi professionisti, con l'obiettivo di imprimere un'accelerazione alla ripresa dei lavori ed al rilancio delle attività libero professionali, che versano in grave crisi dopo il fermo determinato dalla pandemia Covid-19.

Verifica ed approvazione dei progetti
L'emendamento all'articolo 5 comma 2 è finalizzato a ridurre l'obbligo di sottoporre, al parere tecnico della commissione regionale, solo i progetti finanziati dalla regione, di importo pari o superiore a 50 milioni di euro. Per i progetti di importo inferiore è prevista soltanto la verifica ai sensi dell'art. 26 del codice dei contratti.
L'introduzione del comma 2 ter dell'art.5 è invece finalizzata a stabilire che, per i lavori di importo inferiore alla soglia comunitaria, la verifica dei progetti possa più semplicemente rientrare tra le competenze del RUP.

Congruità dei corrispettivi posti a base di gara negli affidamenti di Sai
L'emendamento all'art.13 comma 1 è finalizzato a stabilire, in modo chiaro, che i corrispettivi da porre a base di gara, per gli affidamenti di servizi di architettura e ingegneria, a pena di nullità della procedura, sono calcolati nel rispetto del decreto emanato dal Ministero della Giustizia, di concerto con il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, di cui all'art.24 comma 8 del Decreto Legislativo 18.

L'introduzione del comma 6 dell'art.13 è invece finalizzata a contenere la formulazione di ribassi eccessivi, che finisce per produrre un impoverimento della qualità dei servizi. In particolare, il comma 6 stabilisce che i bandi di gara devono prevedere il progressivo incremento del massimale della polizza assicurativa professionale, in proporzione all'entità del ribasso proposto dall'aggiudicatario.
Infine, al di là degli emendamenti alla L.R.12/2011, si ribadisce l'importanza del fondo di rotazione già proposto a livello nazionale, da introdurre nella prima legge finanziaria utile.

Fondo di rotazione
Costituzione di un fondo di rotazione per finanziare gli affidamenti ai liberi professionisti, che impegni, per la fase di start-up, risorse dello Stato per almeno 50 milioni di euro. Il fondo, a regime, si autoalimenterebbe con le somme recuperate dalle amministrazioni aggiudicatrici dal finanziamento dei lavori e dai ribassi di gara. Visti gli insuccessi di precedenti fondi di rotazione, si ritiene di dover puntare ad un nuovo modello di fondo, gestito da una cabina di regia, da costituire presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, preposta alla programmazione ed alla ripartizione delle risorse da anticipare alle stazioni appaltanti e ad indirizzare quest'ultime lungo assi di finanziamento certi. Il modello proposto punta alla restituzione delle somme, da parte delle stazioni appaltanti, entro un termine congruo per recuperare i ribassi di gara, nella fase di affidamento dei lavori (da cinque a dieci anni).

Bandi
Nonostante la crisi economica determinata dal Covid, Onsai (Osservatorio Nazionale sui Servizi di Architettura e Ingegneria, in collaborazione con Cnapcc e Cresme Europa Servizi) ha rilevato per il 2020 un notevole incremento degli affidamenti a liberi professionisti, rispetto al 2019, specialmente in Sicilia (+88% per i bandi e +10% per i valori), dove sono evidenti gli effetti dell'adozione, da parte della Regione, dei bandi tipo per i concorsi e per gli affidamenti di servizi di architettura e ingegneria.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©