Imprese

Sicurezza, nel quarto trimestre 2021 trovate irregolarità nell'87% dei 5mila cantieri ispezionati

Il ministro del Lavoro Orlando: subordinare il superbonus all'applicazione dei contratti collettivi di settore

di M.Fr.

Nei primi tre mesi di entrata in vigore delle nuove norme in materia di sicurezza sul lavoro introdotte dal Dl fiscale, sono state sospese 414 attività (cantieri) per gravi carenze nell'applicazione delle sicurezza e salute sul lavoro e irregolarità fiscali. Su oltre 13mila violazioni accertate nell'intero anno 2021, il 43% riguarda la sorveglianza sanitaria; il 22% la formazione e informazione; il 20% i rischi elettrici; il 6% la mancata valutazione dei rischi. Inoltre a seguito dell'attività di vigilanza speciale in edilizia disposta dall'Ispettorato nazionale del lavoro, negli ultimi 4 mesi del 2021, l'87% delle oltre 5mila imprese controllate è risultato irregolare in materia di sicurezza del lavoro. Sono i dati illustrati oggi dal ministro del lavoro Andrea Orlando e dal direttore dell'Ispettorato nazionale del lavoro Bruno Giordano ai principali sindacati dell'edilizia.«Alla luce dei gravissimi dati sulle violazioni delle norme in materia di salute e sicurezza sul lavoro e delle forti preoccupazioni esposte anche dalle parti sociali - si legge nel comunicato diffuso dal ministero del Lavoro - il ministro Orlando ha espresso la necessità di procedere con un intervento normativo urgente e improcrastinabile e ha illustrato la proposta di subordinare l'ottenimento dei benefici connessi ai bonus edilizi, il Superbonus 110%, all'applicazione dei contratti collettivi nazionali di settore, stipulati dalle organizzazioni sindacali più rappresentative. Proposta che rappresenta una tutela non solo per le lavoratrici e i lavoratori, ma anche per le imprese che rispettano le regole». «Sulla proposta e sulla necessità di intervenire in tempi molto rapidi - conclude la nota - si è registrato il consenso unanime delle forze sociali».In realtà, sono stati gli stessi sindacati a chiedere al governo una norma che condizionasse i bonus edili alll'applicazione del contratto di lavoro. Il 31 gennaio scorso, dopo la notizia di un nuovo infortunio mortale in un cantiere, il segretario generale di Fillea-Cgil Alessandro Genovesi ha invocato, insieme agli altri due sindacati di settore una «soluzione radicale» per legare gli incentivi al rispetto contratto edile. «Non è possibile - ha sottolineato Genovesi - che chi beneficia di soldi pubblici alimenti dumping contrattuale, lavoro insicuro e precario, concorrenza sleale. Non si può di giorno invocare qualità, innovazione, sostenibilità e di notte permettere una vera e propria rincorsa al ribasso, in termini di salari e soprattutto vite umane».

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