Sprint finale sui target Pnrr: il governo prepara il decreto
Ieri incontro coordinato da Garofoli con tutti i ministeri: invito a presentare le norme utili a raggiungere gli obiettivi di fine anno. Extracosti: in arrivo in Gazzetta il Dpcm per ripartire i 7,5 miliardi
Mario Draghi non dà tregua ai ministeri e pretende da tutte le amministrazioni un rush finale che metta il più possibile in sicurezza i target del Pnrr di fine dicembre e più in generale chiede il massimo sforzo sull’attuazione del programma di governo, con 423 provvedimenti da varare nei prossimi due mesi. Nella riunione a Palazzo Chigi coordinata ieri dal sottosegretario alla Presidenza, Roberto Garofoli, non c’è stata la formalizzazione - che qualcuno si aspettava - di nuovi termini di scadenza per gli obiettivi Pnrr di fine anno, con una anticipazione a settembre e ottobre di molti dei target e milestones fissati con Bruxelles. Non siamo ancora a questo punto, anche se su diversi obiettivi c’è stata una prima disponibilità delle amministrazioni ad anticipare il raggiungimento dei traguardi. Il vero colpo di acceleratore emerso dalla riunione di ieri è stato però la disponibilità di Palazzo Chigi ad accelerare la messa a punto di un decreto legge ad hoc che aiuti le amministrazioni a centrare i target con passaggi legislativi o amministrativi più ostici.
Dell’ipotesi di un decreto legge per gli ultimi obiettivi del Pnrr si era parlato nei giorni scorsi, ma si trattava più di uno scenario ordinario, sempre usato nei mesi passati, piuttosto che di una indicazione operativa che invece è arrivata molto forte ieri. Si è tradotta nella richiesta da parte di Garofoli a tutti i ministeri di far pervenire a Palazzo Chigi tutte le norme considerate utili per accelerare il raggiungimento degli obiettivi. Anche sui tempi di approvazione di questo decreto legge c’è stata un’accelerazione perché, rispetto a una prima ipotesi di metà ottobre, ora sembra più probabile un varo intorno alla metà di settembre.
Ma c’è un’altra partita fondamentale per il Pnrr che sta per cominciare. Dovrebbe essere pubblicato sulla Gazzetta ufficiale di oggi il Dpcm che prevede le modalità con cui saranno distribuiti i 7,5 miliardi stanziati dal governo con il decreto legge 50 per far fronte agli extracosti delle nuove gare relative alle opere Pnrr.
Il Dpcm prevede una procedura molto semplificata per le opere degli enti locali: per ogni programma di interventi viene definita in allegato una compensazione a forfait parametrico, con una percentuale di maggiorazione del costo rispetto a quello base individuata per ciascuna tipologia di opera. Un meccanismo semplice che consentirà alle stazioni appaltanti locali di vedersi attribuite rapidamente le risorse aggiuntive necessarie per sbloccare la gara. L’unica difficoltà potrebbe venire qui dal fatto che tutte queste operazioni dovranno passare per Regis, il sistema informativo della Ragioneria che contiene tutti i dati sullo stato di avanzamento delle opere Pnrr. Il passaggio (iscrizione, accesso, ecc.) potrebbe risultare ostico per qualche piccolo comune.
Più complessa la procedura per le grandi opere infrastrutturali e gli interventi delle stazioni appaltanti centrali che dovranno seguire un doppio passaggio, presso il ministero di riferimento e al Mef. Le «amministrazioni centrali istanti», vale a dire i ministeri di riferimento dei singoli programmi, dovranno presentare al Mef per ogni singola stazione appaltante le istanze. La stazione appaltante presenterà al ministero di riferimento le sue richieste per ogni singola opera, con tutta la documentazione necessaria sugli extracosti calcolati, sulle risorse residue di altre opere già utilizzate, sugli impegni che si assumono per un nuovo cronoprogamma procedurale e finanziario. Il ministero la presenterà al Mef dal 5 settembre al 5 ottobre. A questo punto, saranno il Mef e la Ragioneria generale dello Stato a mettere in fila tutte le istanze presentate e individuare una graduatoria in base a una serie di criteri di priorità. La graduatoria servirà per ripartire le risorse. Sarà data precedenza alle opere Pnrr in senso stretto. Solo le opere autorizzate dal Mef fino alla concorrenza delle disponibilità avranno accesso alle risorse e potranno quindi far ripartire - entro il 31 dicembre 2022 - la gara sospesa.