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Stop al concorso «veloce» per i segretari comunali, ma il Mef preme per ripartire

di Arturo Bianco

Nemmeno nella conversione del decreto legge Sblocca-cantieri c'è posto per le disposizioni sui segretari comunali, già espulse dal decreto Crescita. Il tutto viene trasformato in un ordine del giorno. Ma dal Mef la viceministra Laura Castelli, che ha la delega sulla finanza locale, continua a premere perché il pacchetto sull'accelerazione delle assunzioni dei segretari rientri in uno dei primi provvedimenti utili. Il primo obiettivo è di garantire la presenza dei segretari nei Comuni terremotati, e di introdurre forme di incentivazione per le gestioni associate delle segreterie. Sull'adozione di queste nuove regole si è registrata l'intesa della Unione dei segretari comunali e provinciali e della Fedir, con una compattezza della categoria che non si era avuta negli ultimi anni.
Nonostante tutto questo l'emendamento, per l'opposizione del ministero dell'Interno e in particolare del sottosegretario Carlo Sibilia, si è arenato.

Gli interventi
Con le nuove regole si vuole dare risposta a quattro questioni: l'accelerazione delle assunzioni dei segretari; la copertura delle molte sedi vacanti, soprattutto nei Comuni terremotati; l'utilizzazione dei vicesegretari e l'incentivazione per la realizzazione di convenzioni di segreteria. Sul primo versante, viene stabilito che il già indetto corso-concorso per l'assunzione di 171 segretari diventi un concorso, il che permette di ridurre di un periodo non inferiore a 18 mesi l'effettiva immissione in servizio dei vincitori, e si prevede che sia un requisito di ammissibilità l'essere già dipendenti pubblici. Per garantire la loro adeguata formazione, viene previsto che essi debbano necessariamente partecipare alle specifiche iniziative che il ministero dell'Interno dovrà attivare. I segretari neoassunti saranno destinati esclusivamente ai Comuni delle Regioni in cui vi è una particolare carenza, a partire dalle aree terremotate dell'Italia Centrale. Solo in queste Regioni e solamente fino al completamento del concorso prima ricordato, viene consentito ai vicesegretari di svolgere la loro attività in sostituzione del segretario non nominato sia nel proprio ente che, sulla base di specifiche convenzioni, anche in comuni vicini di piccole o piccolissime dimensioni. Viene inoltre previsto che la costituzione di convenzioni di segreteria sia incentivata ritornando al calcolo della popolazione sulla base della somma degli abitanti dei Comuni aderenti e non più, come negli ultimi anni, di quella del solo Comune capofila, il che consente ai segretari di ottenere benefici sia in termini di incentivazione economica sia di sviluppo di carriera.

Gli effetti
Sull’efficacia concreta di alcune di queste misure, in particolare sulla trasformazione del corso-concorso in mero concorso, sulla limitazione dell'accesso ai soli dipendenti pubblici e sulla assegnazione nelle Regioni in cui vi sono pochi segretari, ci possono essere dei dubbi. Ma certamente la trasformazione dell'emendamento in un ordine del giorno è un segnale di scarsa attenzione alla necessità di avere al vertice burocratico di ogni Comune una figura dotata di adeguata professionalità.

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