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Strada dei Parchi guadagna tempo: il Tar Lazio accoglie la sospensiva contro la revoca della A24-A25

Con decreto del giudice monocratico. Fissata al 7 settembre la trattazione collegiale. La Spa: pericolo di default finanziario per l'intero gruppo

di Massimo Frontera

Il Tar Lazio ha accolto la richiesta di sospensiva presentata da Strada dei Parchi Spa contro i decreti del ministero delle Infrastrutture che dispongono la revoca della concessione delle tratte autostradali A24-A25 per grave inadempimento degli obblighi concessori. Più precisamente, la revoca riguarda la concessione per la gestione delle Autostrade A24 e A25 (Roma-L'Aquila-Traforo del Gran Sasso-Teramo-con diramazione Torano-Pescara), nonché la progettazione e costruzione della seconda carreggiata nel tratto Villa Vomano-Teramo e dell'adeguamento a tre corsie del tratto della A24 tra la barriera di Lunghezza (Roma Est) e Via Palmiro Togliatti.

L'accoglimento della sospensiva è stata disposta con il decreto del giudice monocratico, firmata dal presidente della Quarta sezione del Tribunale. Con lo stesso decreto viene fissata al 7 settembre la trattazione collegiale della sospensiva. Più esattamente, Strada dei Parchi ha impugnato due provvedimenti. Il primo è il decreto della Direzione generale per le strade e le autostrade, l'alta sorveglianza sulle infrastrutture stradali e la vigilanza sui contratti concessori autostradali del Mims (n.29 del 14 giugno 2022) che contiene le motivazioni della revoca. Il secondo provvedimento è il decreto interministeriale Infrastrutture-Economia del 7 luglio 2022 di approvazione del citato decreto direttoriale. Entrambi i provvedimenti, si legge nel ricorso, non risulterebbero comunicati a Strada dei Parchi, che ne ha avuto notizia solo perché citati dal decreto legge n.85/2022 del 7 luglio che rende «immediatamente e definitivamente efficace» il citato decreto interministeriale.

Tra i motivi della richiesta di sospensiva del decreto di revoca, la ricorrente indica il pericolo di «un default della Società Strada dei Parchi» e di un consequenziale «default finanziario dell'intero gruppo». Nell'ampio stralcio della richiesta di sospensiva che viene riportato nel decreto del Tar, la Spa spiega infatti che non potrebbe «più contare né sui flussi finanziari provenienti dalle tariffe autostradali (pressoché la sua unica fonte di entrata: a partire dalla notte dell'8 luglio u.s. infatti, Anas è divenuta iussu principis titolare del diritto di riscuotere i pedaggi lungo le autostrade A24-A25), né sull'indennizzo che le spetta in base alle previsioni della Convenzione Unica. Ragione per cui nel breve periodo e medio periodo, avrà enormi difficoltà nel tenere fede alle proprie obbligazioni». A questo la società aggiunge la prospettiva di un licenziamento di tutto il «personale non richiesto da Anas, tra cui tutto il personale operativo con qualifica dirigenziale, non essendo neppure ipotizzabile che lo stesso personale possa restare in servizio una volta cessato il rapporto concessorio».

Quanto al rischio di default finanziario dell'intero gruppo «che opera in altri settori dell'economia italiana e che assicura il lavoro a centinaia di persone», la Spa spiega che si tratta di una conseguenza automatica del default di Strada dei Parchi dovuta «ai provvedimenti gravati». In ultimo la Spa segnala un pregiudizio per «l'interesse pubblico alla sicurezza della circolazione stradale», derivante dal fatto che l'autostrada richiede la capacità di far fronte a «esigenze anche immediate e urgenti» e che invece la revoca, resa bruscamente efficace dal decreto legge 85 (articolo 2 comma 1), imporrebbe «una sostituzione nella gestione immediata con l'azzeramento ad horas della intera struttura dirigenziale della società».

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