Imprese

Strutture turistiche, conto alla rovescia per 1,38 miliardi da spendere in manutenzioni e ristrutturazioni

Dal 1 marzo le domande a valere sul fondo rotativo Fri-Tur per interventi tra 500mila euro e 10 milioni da ultimare entro il 31 dicembre 2025

di Massimo Frontera

Si chiama Fri-Tur, Fondo rotativo imprese del turismo, e consente di attivare la misura Pnrr M1C3 (investimento 4.2.5) che rende disponibili 1,38 miliardi di euro. L'avviso di attivazione di questa misura è stato pubblicato nei giorni scorsi dal ministero del Turismo. L'opportunità - gestita insieme a Abi e Cdp - serve a finanziare interventi di manutenzione straordinaria, riqualificazione energetica e sismica di varie tipologie di strutture turistiche: alberghi, agriturismi, stabilimenti balneari e termali, strutture ricettive all'aria aperta, porti turistici, ma anche a imprese del settore fieristico e congressuale e parchi tematici, inclusi quelli acquatici e faunistici.

Dal 30 gennaio sul sito di Invitalia è possibile scaricare la documentazione. Le domande di finanziamento, invece, potranno essere inviate - sempre on line - a partire dal 1° marzo 2023. Le risorse possono essere richieste per finanziare interventi tra 500mila euro e 10 milioni. Più esattamente, gli interventi ammessi riguardano: riqualificazione energetica; riqualificazione antisismica; eliminazione delle barriere architettoniche; manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, installazione di manufatti leggeri; realizzazione di piscine termali (solo per gli stabilimenti termali); digitalizzazione; acquisto o rinnovo di arredi. Il 50% delle risorse complessive è riservato agli interventi di riqualificazione energetica. Le spese ammissibili sono le seguenti: servizi di progettazione (max 2%); suolo aziendale e sue sistemazioni (max 5%); fabbricati, opere murarie e assimilate (max 50%); macchinari, impianti e attrezzature varie, nuovi di fabbrica; investimenti in digitalizzazione, esclusi i costi di intermediazione (max 5%).

Due le modalità di finanziamento. La prima consiste in un contributo diretto alla spesa, concesso sulla base degli importi ammissibili delle spese. La quota massima di contributo è del 35% dei costi e delle spese ammissibili. Il 40% delle risorse stanziate per il contributo diretto è destinato alle imprese con sede in una delle regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia). La somma riservata al contributo diretto è di 180 milioni (distribuiti su quattro anni: 40 milioni per gli anni 2022 e 2023 e 50 milioni per gli anni 2024 e 2025). La seconda modalità consiste in un finanziamento agevolato concesso da Cdp a un tasso nominale annuo dello 0,5%, con durata tra 4 e 15 anni (incluso un preammortamento di massimo 3 anni, a partire dalla firma del contratto di finanziamento). Per questo canale il fondo riserva 600 milioni di euro. Al finanziamento agevolato andrà abbinato un finanziamento bancario a tasso di mercato di pari importo e durata, erogato da una banca che aderisce l'apposita convenzione ministero del Turismo-Abi-Cdp. L'elenco delle banche aderenti (aggiornato al 31 gennaio 2023) si trova a questo link). Pertanto, complessivamente, la misura lanciata dal ministero del Turismo arriva a una dotazione teorica di 1,38 miliardi di euro.

Le agevolazioni possono essere concesse fino al 31 dicembre 2023, salvo eventuali proroghe autorizzate dalla Commissione Ue. I progetti dovranno essere realizzati entro il 31 dicembre 2025.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©