Appalti

Subappalto, Busia (Anac): limite fisso incompatibile con regole Ue

Anche Bianchi (Ance) in audizione sulla legge europea: Sal mensili per accelerare i pagamenti della Pa

di Mauro Salerno

Eliminare il limite fisso sui subappalti senza però arrivare al paradosso di ammettere il subappalto al 100 per cento. È la proposta che l'Anac, per bocca del presidente Giuseppe Busia, ha formalizzato al Parlamento, nel corso dell'audizione in Senato sulla legge europea (As 2169) che contiene una serie di misure pensate per risolvere il conflitto con l'Europa formalizzato in varie procedure di infrazione, anche in materia di contratti e lavori pubblici.

L'srticolo 8 del Ddl prova a risolvere alcune delle questioni aperte con Bruxelles nel campo degli appalti. Agendo sul codice del 2016, si elimina la possibilità che un'impresa venga esclusa per violazioni del subappaltatore, viene cancellata la famigerata "terna", si allarga la platea di potenziali partecipanti alle gare per servizi di architettura e ingegneria, si tenta di nuovo di mettere un argine al ritardo dei pagamenti da parte della Pa. «Interventi positivi e condivisibili - ha commentato Busia - ma che lasciano aperte alcune questioni sollevate da Bruxelles».

La prima e più importante è il tetto al subappalto. Il limite fissato al 40% dal decreto Sblocca-cantieri del 2019 è destinato a tornare al 30% dal prossimo primo luglio.

Non è però questione di percentuali. L'obiezione della Commissione e della Corte di Giustizia europea, riguarda proprio l'esistenza di una soglia rigida, qualunque essa sia. «Un limite fisso - ha ricordato Busia - è incompatibile con le regole Ue. D'altra parte stabilire la possibilità di subappaltare le opere al 100% sarebbe altrettanto vietato perché cozzerebbe con il divieto di cessione del contratto». La soluzione proposta dall'Anac è allora quella di eliminare la soglia fissa e, a fronte di questo, «far sì che oltre certe soglie percentuali di subappalto, i subaffidatari diventino, come i titolari del contratto, anche loro responsabili di fronte alla stazione appaltante». Un discorso simile l'Anticorruzione lo propone anche per eliminare lo sconto massimo del 20% per i subappalti, adeguando il codice alle norme Ue che non lo prevedono.

Insieme a queste norme andrebbe poi conservata la possibilità per la stazione appaltante di proporre comunque «limiti particolari al subappalto in casi specifici e motivati». E soprattutto, ha sottolineato Busia, «spingere sulla digitalizzazione degli appalti con la creazione del fascicolo virtuale degli operatori economici: questo consentirebbe controlli molto più facili e immediati sulle imprese, superando i rischi che in Italia hanno finora portato a scegliere di porre vincoli precisi ai subappalti».

Naturalmente d'accordo sull'idea di eliminare i vincoli ai subaffidamenti è l'Ance, che ha partecipato all'audizione con il vicepresidente Edoardo Bianchi. I costruttori concordano anche sull'impossibilità di ammettere subappalti al 100% per cento. «Siamo per le imprese di costruzione - ha sintetizzato Bianchi - non per le finanziarie. Ammettendo la cessione del contratto si aprirebbe, inoltre, la strada a ogni tipo di intromissione nel mercato».

La proposta dei costruttori sul subappalto è quella lasciare alla stazione appaltante la possibilità di fissare, di volta in volta, nel bando o nell'avviso di gara, un limite al subappalto, da apporre però unicamente alla categoria prevalente («che racchiude senz'altro quelle "prestazioni essenziali" dell'appalto rispetto alle quali, secondo la normativa comunitaria la stazione appaltante può valutare l'esigenza di richiedere l'esecuzione diretta dell'appaltatore») e dando la possibilità di fissare tale divieto al massimo fino alla metà dell'importo della categoria prevalente stessa.

Bianchi si è posi soffermato su altre due questioni-chiave per le imprese. La prima riguarda il tema mai risolto del ritardo dei pagamenti da parte della Pa, cui pure al legge europea dedica un capitolo insufficiente agli occhi dei costruttori. «Non c'è un appalto in cui i pagamento avviene davvero a 30 giorni come prevedono le regole Ue», ha sottolineato Bianchi. Anche i tentativi di agganciare il pagamento all'emissione dei Sal sono ripetutamente falliti. Perché «non si capisce qual è l'adempimento che certifica l'emissione del Sal e fa scattare il conto alla rovescia». Per questo le imprese propongono di imporre alle stazioni appaltanti l'obbligo di emettere pagamenti a fronte di Sal mensili.

Ultimo punto l'esclusione dalle gare per irregolarità fiscali non definitivamente accertate. Qui la questione riguarda in particolare l'esiguità della contestazione, considerata «grave» a partire da 5mila euro, anche nel caso di gare per appalti milionari. «La soglia è troppo bassa - ha aggiunto Bianchi -, va elevata o comunque resa proporzionale all'importo del contratto in gara».

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