Urbanistica

Superbonus al 110% fino a settembre per le villette. Arriva la società sblocca-crediti

Via libera in commissione Finanze della Camera alla proroga di sei mesi per le unifamiliari. Veicolo con Enel X come capofila per far ripartire le cessioni. Freni: no a F24 per problemi di cassa

di Giuseppe Latour e Giovanni Parente

Proroga al fotofinish dal 31 marzo al 30 settembre nell'approvazione in commissione Finanze alla Camera della legge di conversione del decreto cessioni. Mentre si delinea una soluzione senza passare da modifiche normative per l'avvio di una piattaforma per lo sblocco dei crediti, nella quale Enel X punta a giocare un ruolo di primo piano, in raccordo con altre partecipate e banche. I lavori di ieri sulla conversione del decreto n. 11/2023 sono andati a rilento rispetto ai programmi iniziali. Il voto, programma per il primo pomeriggio, è infatti progressivamente slittato fino a sera. Contemporaneamente, fuori dal Parlamento, si è fatta largo l'attesa soluzione sui crediti incagliati: non transiterà da un emendamento, ma da un'iniziativa in partnership tra pubblico e privato. Anche perché poi il sottosegretario all'Economia, Federico Freni, ha espresso la contrarietà alla soluzione F24 per lo sblocco crediti per «sostanziali e rilevantissimi problemi di cassa».

Sul fronte delle modifiche, il pezzo forte della giornata è l'attesa proroga della scadenza fissata a fine mese per portare in detrazione al 110% le spese relative alle unità unifamiliari e a quelle indipendenti. Resta fermo il requisito di avere effettuato almeno il 30% dei lavori alla data del 30 settembre 2022, ma ci sarà più tempo per effettuare i bonifici relativi agli interventi. Ci saranno sei mesi in più, fino al 30 settembre del 2023.Le novità più inattese, però, arrivano dal ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti che, dopo avere annunciato la riapertura del canale di Poste, si concentra sul tema dei crediti incagliati: «È in corso l'elaborazione di un sistema, una specie di piattaforma, che dovrebbe in qualche modo permettere di smaltire tutto l'arretrato». Una traccia alla quale, nelle ore successive, il ceo di Enel X, Francesco Venturini aggiunge molti dettagli, parlando di «un veicolo finanziario che acquisti i crediti fiscali, certificati come certi, liquidi ed esigibili da un primo cessionario, ed esegua un ponte per cedere nuovamente tali crediti a terzi secondo il loro calendario di scadenze fiscali, affinché ne abbiano un vantaggio diretto ed immediato».

In concreto, l'ipotesi è che le banche continuino a fare il lavoro di due diligence sulla formazione dei crediti di imposta, guidando le procedure di raccolta dei documenti e comunicazione all'agenzia delle Entrate. A valle degli istituti, però, si collocherà una nuova società (con Enel X capofila, ma con il coinvolgimento di altri soggetti) che avrà il compito di liberare la capienza fiscale delle banche, acquisendo i crediti, e poi di trasferire gli sconti fiscali a soggetti terzi, soprattutto imprese, interessati a rilevare i bonus in prossimità delle scadenze fiscali. In qualche caso, il nuovo veicolo finanziario potrà comprare anche direttamente dalle imprese che hanno concesso lo sconto in fattura. Uno schema che piace al relatore del decreto n. 11/2023, Andrea de Bertoldi: «Esprimo apprezzamento per l'iniziativa che l'imprenditoria privata sta facendo, che si coniuga con il lavoro del Parlamento, che ha tenuto in vita i crediti 2022». L'operazione, nelle intenzioni di chi l'ha immaginata, nasce per ridurre il numero di cessioni e i costi, basandosi su una struttura flessibile e leggera. Un tema centrale anche per le imprese del settore edilizio che, proprio su questo punto, temono che il coinvolgimento di nuovi soggetti possa aprire spazi di speculazione ai danni di cittadini e imprese.

I margini di chi entra su questo mercato dovranno, insomma, essere simbolici. Resta, poi, da capire se l'attivazione di questo strumento renderà necessaria l'approvazione di nuove modifiche alla catena delle cessioni: oggi, infatti, gli acquisti da parte di soggetti privati, fuori dal circuito bancario, sono consentiti in maniera limitatissima e molto spesso vietati. Nel pacchetto degli emendamenti arriva anche la possibilità di convertire in dieci anni, tramite lo spalmacrediti, il tempo di utilizzo degli sconti per i quali sono state esercitate le prime opzioni entro il 31 marzo 2023 (e non più 31 ottobre 2022, come era prima). Inoltre, questa chance viene allarga dal solo superbonus ad altre due agevolazioni: il sismabonus e il bonus barriere architettoniche al 75 per cento. Su questo come su altri punti anche l'opposizione rivendica di avere collaborato al decreto. Proprio l'ampliamento della possibiltà di utilizzo in dieci anni dei crediti - spiega Emiliano Fenu capogruppo in commissione Finanze alla Camera del Movimento 5 stelle -, darà «maggiore spazio di investimento anche alle fasce meno abbienti».

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