Urbanistica

Superbonus, Ance: con la Cila nessun rischio di decadenza dal 110%

In caso di variante basta una nuova Cila in corso d'opera rispetto a quella già presentata e valida

di R.R.

L'Ance è preoccupata per interpretazioni considerate non corrette sulla Cila (comunicazione inizio lavori asseverata) per il Superbonus. In particolare sul tema delle varianti in corso d'opera, forzature interpretative potrebbero frenare o rallentare l'utilizzo dell'incentivo, quando l'obiettivo dell'articolo 33 del decreto legge 77 sulle semplificazioni è esattamente quello di facilitare la procedura.«La normativa in tema di varianti in corso d'opera - spiega una nota degli uffici tecnici dell'Ance - è prevista all'articolo 22, commi 2 e 2bis del Dpr 380/2001 (Tue edilizia) ed è riferita solo ai casi di permesso di costruire. Sotto questo profilo - continua la nota - ne consegue che, come non esiste normativamente la Cila in variante, non esiste anche la Scia in variante per gli interventi oggetto di segnalazione certificata di inizio attività». Il fatto che non vi sia una norma specifica per queste casistiche «non ha mai comportato problemi soprattutto con riferimento agli interventi del Superbonus in quanto già prima delle modifiche apportate dal Dl 77/2021, alcuni interventi agevolabili erano eseguibili con Cila».

La conclusione dell'Ance: «Tale situazione non ha, quindi, mai determinato il blocco o la decadenza del beneficio».Sul punto è intervenuto il dipartimento programmazione e attuazione urbanistica del comune di Roma, con un parere del 2 dicembre 2020. «Quanto specificato dal Comune di Roma - scrive Ance - ha fornito un quadro esatto della problematica, non rilevando alcun impedimento per il fatto che la norma nazionale non dia queste specificazioni. In particolare, è stato giustamente osservato che in caso di variante è sufficiente trasmettere una nuova Cila in corso d'opera rispetto alla Cila già presentata e in corso di validità». In un'ottica di non aggravamento procedurale è possibile effettuare varianti in corso d'opera rispetto al titolo in essere ed in corso di validità ed efficacia, con un nuovo idoneo titolo abilitativo intendendo per quest'ultimo «la procedura afferente il regime amministrativo comunicativo, segnalativo o autorizzativo».

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