Urbanistica

Superbonus, banche e imprese sulla strada del problem solving

La massa di documenti richiesta serve a sentirsi sicuri sulla bontà del credito

di Saverio Fossati e Giuseppe Latour

Le imprese e i committenti non saranno lasciati soli. Anche a chiarire la posizione di alcuni player importanti è servita la tavola rotonda organizzata dal Sole 24 Ore nell’ambito di Telefisco2020 del 27 ottobre scorso, dove sono intervenuti, tra gli altri (si veda il Sole 24 Ore di ieri), Marco Piergiovanni, responsabile mass market di Bper Banca, e Marco Boselli, country manager di Bosch Italia.

La richiesta d’informazioni è fortissima, spiega Piergiovanni, e gli sportelli si stanno organizzando anche se si devono affrontare temi fiscali che non sono di stretta competenza dei colleghi di sportello «Anche se per ora pochi interventi sono stati avviati». La partenza, spiega Piergiovanni, è inevitabilmente lenta, anche per la lista dei documenti da presentare «Documenti che però sono indispensabili. Il fastidio sulla complessità della documentazione si è già rivelato ma consideriamo che la detrazione è altissima e lo Stato vuole esercitare dei controlli sulla regolarità. Ma anche le banche vogliono essere sicure che il credito che vanno ad acquisire sia un credito correttamente formato».

Sui rapporti con le banche, comunque, il presidente di Anaci (amministratori condominiali) Francesco Burrelli ha sottolineato che la complessità della modulistiche gioca comunque un effetto negativo, insieme alla difficoltà nel determinare la tempistiche dell’erogazione dei prestiti ponte per permettere al condominio di pagare le imprese.

Sul fronte imprese Boselli ha presentato i servizi di supporto che Bosch ha messo in atto a sostegno delle aziende che impiegano la vasta gamma di prodotti per il risparmio energetico dello storico marchio: «I nostri prodotti sono tutti “trainanti”, quindi sosteniamo gli installatori accogliendo le loro richieste di cessione del credito che scaturiscono dai loro lavori, attraverso una piattaforma informatica che li segua dal preventivo all’emissione del bonifico per l’importo ceduto». Ma anche noi accetteremo il credito solo se sarà ragionevolmente certa la congruità e la correttezza delle pratiche e dei documenti a sostegno della richiesta. E dato il nostro know-how possiamo permetterci di comprendere qualcosa in più di chi si occupa di questioni finanziarie come le banche, delle quali comprendo le titubanze».

Sulla possibilità che l’assemblea di condominio, poi, decida per tutti sulla cessione del credito (anche per coloro che vorrebbero detrarre il superbonus), Maurizio Postal del Cndcec ha sottolineato che c’è un problema ulteriore: «Anche la modulistica dell’agenzia delle Entrate sembra costruita in questo senso: l’amministratore comunica il credito “spacchettandolo” sui singoli nominativi dei condòmini». E questo è un primo problema. «Ma sappiamo anche che la volontà espressa nella prima scelta non può giocare in quella degli anni successivi, entro il 16 marzo: la cessione del credito può essere adottata dai singoli contribuenti negli anni successivi, anche se inizialmente è stata impostata la detrazione». E Burrelli, ha ricordato che viceversa un’assemblea successiva alla prima potrebbe mutare di orientamento, creando un pasticcio inestricabile.

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