Urbanistica

Superbonus: cessioni, dalle banche acquisti col contagocce per i crediti fiscali 2021

In attesa della scadenza del 7 aprile, meno spazi per chi vuole cedere: molti istituti hanno sospeso, altri non garantiscono di chiudere nei termini

di Giuseppe Latour

Non è ancora una missione impossibile ma ci manca davvero poco: gli spazi per cedere i crediti fiscali relativi a interventi del 2021, arrivati a metà marzo, sono diventati strettissimi. Chi voglia effettuare questa operazione rivolgendosi a una banca, infatti, ha sempre meno porte alle quali bussare. E la lista, con il passare dei giorni, si assottiglierà fatalmente.

Sono, così, moltissime le filiali nelle quali già oggi un cliente si sente rispondere che le operazioni sul 2021 sono chiuse - il termine per comunicare l’opzione è il 7 aprile - e che ci si concentra solo sulla lavorazione dei crediti del 2022. Senza dimenticare, a rendere ancora più complesso il quadro, che altri soggetti, come Poste Italiane, hanno a loro volta fermato l’acquisto di crediti 2021.

Nuove pratiche sospese

Da un monitoraggio dei principali istituti di credito, emerge come la maggior parte delle banche non lavori più, o stia per fermare i lavori sulle nuove pratiche agganciate all’anno scorso. Gli uffici di Bnl Bnp Paribas sono concentrati nella lavorazione delle pratiche già avviate, per rispettare le scadenze. Per questo, «al momento, non stiamo accettando in questi giorni nuove pratiche collegate a interventi del 2021 con opzione in scadenza il 7 aprile». Discorso simile da Deutsche Bank: visti i tempi di lavorazione di diverse settimane, non si accettano nuove pratiche 2021.

Gruppo Iccrea (che riunisce 127 Bcc sul territorio) non accetta nuove richieste sul 2021, «a meno che la pratica non sia già completa di tutta la documentazione ovvero visto di conformità e sconto in fattura». Anche Banco Bpm non accetta più cessioni per crediti 2021: «Le recenti modifiche – spiegano - non prevedono la possibilità di perfezionare la cessione di crediti 2021 dopo il 7 aprile, per cui, per chi non avesse già sottoscritto il contratto di acquisto crediti fiscali, realisticamente, non ci sarebbero i tempi necessari».

Qualcuno non ha chiuso, ma sta per chiudere. Banca Sella «accoglierà le pratiche legate al 2021 fino al 18 marzo, questo per consentire l’attività di verifica e due diligence sui crediti ceduti prevista nella nostra operatività». Sparkasse considera oggi, 15 marzo, come termine massimo per predisporre la pratica 2021, completa di tutto il set documentale. Banca Carige accetta cessioni relative alle spese 2021, con la scadenza a domani, 16 marzo, per trasferire il credito fiscale alla banca.

Chi accetta nuove pratiche

Gli istituti che ancora avviano nuove pratiche sono, insomma, sempre di meno. Tra questi, c’è Banca Popolare di Sondrio. E c’è Intesa Sanpaolo: «Il cliente – spiegano - può procedere con il proprio commercialista a cederci il credito entro il 7 aprile. Ovviamente, prima di accettare verranno comunque fatte le usuali verifiche per l’accettazione del credito».

Chiusura non garantita

Qualcuno accetta nuove richieste, ma non garantisce di chiudere in tempo. È il caso di Unicredit, che assicura il completamento dell’iter solo per le pratiche che, alla data del 25 febbraio, erano corredate da documentazione completa e regolare. Dopo questo termine, «è ancora possibile inserire richieste e documenti relativi a interventi effettuati nel 2021 ma, in virtù dei tempi necessari per la lavorazione e per i necessari controlli preliminari, come comunicato agli interessati, non è garantito il completamento dell’iter di cessione entro il 7 aprile». In questo caso «il credito oggetto di cessione sarà determinato al netto della prima rata annuale, fruibile dal cliente nella propria dichiarazione dei redditi».

Discorso simile per Bper, che accetta di attivare nuove pratiche 2021, «anche se, considerata la mole di richieste pervenute, non si garantisce la conclusione della pratica in tempo utile per effettuare l’opzione entro la scadenza prefissata». Per la rata 2021 c’è, per il cliente, la strada del recupero in dichiarazione.

Lo sconto in fattura

Un discorso a parte va fatto sullo sconto in fattura (si veda anche l’articolo nella pagina successiva). Le opzioni per lo sconto comunicate entro il 7 aprile consentiranno all’impresa di avere entro il 10 maggio un credito di imposta, cedibile anch’esso per le rate residue nel corso del 2022.

Diverse banche acquistano questi crediti. Succede, per fare qualche esempio, per Unicredit, per Gruppo Iccrea, per Bper, per Sparkasse e per Intesa Sanpaolo: «Come banca – dicono proprio da Intesa Sanpaolo - accettiamo cessioni di crediti 2021 anche successive: per esempio luglio 2022, in tal caso la quota di credito compensabile nel 2022 sarà utilizzata in compensazione con i modelli F24 dei mesi agosto-dicembre 2022».

Capienza limitata

Ultima avvertenza. Se lo stop riguarda, solitamente, solo i crediti 2021, qualcuno sta andando oltre, avendo già raggiunto il proprio limite di capienza fiscale. È il caso di Credem. «La forte accelerazione nei flussi di pratiche ricevute da Credem nelle scorse settimane per pratiche di superbonus 110% e altri bonus ha rapidamente saturato la capacità di assorbimento fiscale della banca, che ha pertanto sospeso dallo scorso 21 febbraio l’ulteriore acquisto di crediti d’imposta sia per il superbonus 110% sia per gli altri bonus». Nei prossimi mesi, insomma, la capacità di assorbimento del sistema sarà una variabile da considerare

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