Urbanistica

Superbonus, la Corte dei Conti chiede più controlli. Bankitalia: ok per ridurre i consumi, ma costo elevato

Le audizioni sulla Manovra in Parlamento mentre la maggioranza si agita sull'allentamento dei vincoli nella legge di Bilancio

di Mauro Salerno

Mentre la maggioranza di governo si agita sulle richieste di allargare le maglie del 110% ristrette dal governo preoccupato dalla tenuta dei conti pubblici, nuove autorevoli alert sull'applicazione del Superbonus arrivano dalla Corte dei Conti e Banca d'Italia ascoltate oggi in audizione sulla manovra davanti alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato

La Corte dei Conti ha messo in particolare l'accento sui rischi di frodi nell'utilizzo degli incentivi cui il governo contro cui il governo è corso ai ripari con il Dl 157/2021.

Nell'utilizzo del Superbonus e degli altri bonus edilizi, hanno segnalato i magistrati contabili, «non sempre sono stati garantiti livelli adeguati di legalità e di sicurezza nei cantieri, oltre a rilevarsi comportamenti fraudolenti nell'impiego delle misure agevolative». Di qui la richiesta di « rendere più intensa l'azione che l'Ispettorato nazionale del lavoro (Inl) ha recentemente avviato, attivando una campagna straordinaria di vigilanza nel settore dell'edilizia».

La Banca d'Italia ha invece posto l'accento sui costi dell'operazione 110%. I bonus edilizi, ha sottolineato il Capo del Servizio Struttura economica della Banca d'Italia Fabrizio Balassone, rispondendo alle domande in audizione, hanno avuto «un effetto significativo in questi mesi, ma sono misure che hanno un costo sulla finanza pubblica molto elevato». Il Superbonus, in particolare, « per essere efficiente dovrebbe avere un moltiplicatore molto più alto di un investimento pubblico». Balassone non ha omesso di riconoscere l'importanza degli incentivi per li obiettivi di efficienza energetica e per «la transizione energetica». Per questo, ha suggerito, «c i sarà da trovare un equilibrio tra i diversi impieghi che le risorse del bilancio pubblico possono trovare e gli impatti che questi diversi impieghi hanno sull'economia e la riduzione dei gas serra». Si tratta di misure, ha aggiunto parlando in particolare del 110%, «varate in stato di emergenza. Bisognerà valutare come portarle a regime ed evitare che la normativa cambi troppo spesso».

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